"A distanza di un mese dalla tragedia dell'Hotel Rigopiano che ha sconvolto una comunità e l'intero Paese, il primo pensiero è rivolto alle vittime e ai loro familiari. Con questi ultimi, nelle ore drammatiche dei soccorsi ho condiviso l'angoscia, la speranza, la disperazione e la rabbia di quelle ore drammatiche in cui i soccorritori hanno messo a rischio le loro vite, nel tentativo cocciuto, determinato, fiducioso, eroico, di salvarne altre". E' quanto dice, in un'intervista all'ANSA, il viceministro dell'Interno Filippo Bubbico, che nei giorni successivi alla tragedia di Rigopiano ha seguito di persona, minuto per minuto, dal Centro di coordinamento dei soccorsi allestito a Penne (Pescara), l'evoluzione della situazione. Perché il governo ha voluto essere presente costantemente in quel Centro e proprio in quei difficilissimi momenti? "Come fortemente voluto dal presidente Gentiloni e dal ministro dell'Interno, Minniti - spiega Bubbico - mi sono recato a Rigopiano nelle ore successive al disastro e sono rimasto nel Centro di coordinamento dei soccorsi nelle giornate e nelle notti in cui in ogni minuto si è lavorato e si è fatto ogni tentativo possibile per cercare di recuperare quelle vite che la valanga aveva travolto. Il segnale che il governo ha voluto dare in quelle ore terribili non era quello di un inutile protagonismo. Dovrebbe essere fin troppo chiaro che non c'è nulla da mostrare ed esibire in una tragedia di quelle proporzioni. Il segnale, invece, era quello di una presenza costante, tangibile, operativa dello Stato, vicino a delle persone che in quel momento avevano bisogno che ci fosse una mobilitazione assoluta e tempestiva della macchina dei soccorsi e che fosse fatto oggi sforzo possibile per cercare di salvare vite. Così è stato. Nel momento dell'emergenza è stato fatto ogni sforzo possibile, necessario, per affrontare una situazione molto critica, delicata e complessa".
Non sono, tuttavia, mancate le polemiche sui ritardi nei soccorsi e sulle responsabilità...
"Non voglio ignorare le polemiche che ci sono state sui ritardi e sulle responsabilità dell'accaduto. Comprendo la rabbia, lo sconcerto e il dolore di un genitore e di una famiglia che perde il proprio caro. Alle vittime e alle loro famiglie rivolgiamo la nostra solidarietà e il più profondo rispetto, ma dobbiamo evitare in ogni modo di speculare sul dolore. Non possiamo affidarci ai giudizi sommari e alla ricerca frettolosa di capri espiatori, ma dobbiamo avere piena fiducia nel lavoro che la magistratura sta portando avanti. Saranno le inchieste a ricostruire i fatti e ad accertare eventuali ritardi e responsabilità. Deve essere fatta chiarezza e non dobbiamo temere la verità che, anzi, deve essere cercata e stabilita.
Detto questo, però, mi sento di dire con grande convinzione che il governo, tutte le forze e gli operatori impegnati nella gestione dell'emergenza e dei soccorsi, hanno compiuto un lavoro straordinario, enorme, con grande coraggio, professionalità e generosità. A tutte le forze di soccorso va il mio più profondo e sentito ringraziamento per aver agito in quelle ore con la determinazione e la voglia di fare ogni sforzo possibile per salvare delle vite. Hanno lavorato ininterrottamente in una situazione molto critica e pericolosa, in circostanze che rendevano oltremodo difficili e rischiosi i soccorsi".
La tragedia di Rigopiano si è concatenata con i gravissimi danni provocati dai recenti terremoti. In che modo si stanno affrontando emergenza e ricostruzione? "Il governo, le istituzioni, sia nazionali che locali, come è giusto e normale che sia - dice Bubbico - si sono assunte la responsabilità di fronteggiare un'emergenza gravissima e di provvedere a ricostruire e mettere in sicurezza il territorio, per evitare che drammi simili si possano ripetere in futuro.
Già nelle ore successive alla slavina di Rigopiano, in una situazione eccezionale in cui si è verificata una concatenazione di eventi di crisi senza precedenti, il governo ha stanziato 30 milioni euro per affrontare le emergenze sui territori colpiti.
Con il decreto milleproroghe vengono stanziati altri fondi per aiutare le zone colpite dal sisma e dalle calamità a rialzarsi e a ricostruire. Viene confermata la sospensione fino a fine 2018 del pagamento delle rate dei mutui concessi per i Comuni colpiti dal sisma del 2012. Si sta lavorando per mettere in sicurezza le scuole, per snellire la burocrazie. Tutto questo per dire che, al di là degli avvelenatori di pozzi, c'è uno Stato che funziona e che, nonostante le difficoltà e le complessità del momento, non si sottrae alla responsabilità di intervenire con ogni mezzo e risorsa economica, umana, tecnologica, ordinamentale, per essere vicino ai propri cittadini, alle proprie comunità".
A un mese dalla valanga che si è abbattuta sull'hotel, cosa rimane della tragedia di Rigopiano? "Abbiamo il dovere di ricordare, di chiedere l'accertamento delle responsabilità e assicurare giustizia, ma riaffermiamo che, anche davanti a situazioni estreme e tragiche, come è stata quella di Rigopiano, c'è un Paese che sa reagire, una comunità solida e forte, che mostra coraggio, generosità, determinazione, grande professionalità. Per le vite travolte dalla slavina di Rigopiano, noi abbiamo il dovere di fare in modo che simili tragedie non si ripetano più. Dobbiamo ricostruire velocemente, mettere in sicurezza i territori, rendere più efficienti i sistemi di intervento, fare prevenzione, avere cura dell'ambiente con ogni mezzo e risorsa. Gli sforzi delle istituzioni stanno andando in questa direzione - conclude Bubbico - e vogliamo farlo sempre di più e nel miglior modo possibile".
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