Il governo smentisce compatto l'aumento dell'Iva. Lo fa Conte, lo fanno i due vicepremnier, Matteo Salvini, e Luigi Di Maio, e il ministro dell'Economia, Giovanni Tria. Il quale, davanti al Parlamento, rassicura sull'equilibrio dei conti.
L'obiettivo, spiega Tria, è la graduale realizzazione degli interventi di politica economica contenuti nel contratto di governo, compatibilmente con le esigenze di mantenere l'equilibrio dei saldi strutturali di finanza pubblica.
Tria ha ricordato che, con le risoluzioni al Def, la maggioranza impegnava il governo "ad assumere tutte le iniziative per favorire il disinnesco" degli aumenti di Iva e accise.
Al termine del vertice informale Ue di Salisburgo, lo stesso premier italiano torna sulla questione Iva: "Non abbiamo mai contemplato di aggravare la posizione dei contribuenti".
Il presidente del consiglio, inoltre, ha precisato che sul 2% ha tirato fuori "un numero per dire 'non impicchiamoci adesso ai decimali'. Anche oggi in riunione - ha affermato - ho avuto un contatto costante con il ministro Tria: siamo in piena fase di elaborazione della manovra e dei suoi dettagli, in questo momento non ha senso tirare fuori un numero, non voglio parlare di decimali". "Il numero della manovra dovrà dare anche il segno che stiamo tenendo i conti in ordine".
Secondo Tria, inoltre, "parlare di pace fiscale non significa varare un nuovo condono". Piuttosto significa "fisco amico" e "incremento della tax compliance", con "iniziative di aiuto ai cittadini in difficoltà". "Sono in corso da tempo approfondimenti tecnici delle amministrazioni coinvolte sulla configurazione della misura e sulla definizione della platea dei destinatari in linea con le indicazioni del contratto di governo", ha detto inoltre sul reddito di cittadinanza.
Per quanto riguarda le misure della manovra e il reperimento delle risorse per attuarle "il governo procederà all'individuazione degli ambiti di intervento in sede di predisposizione della Nota di aggiornamento al Def. In quella sede sarà definito il quadro delle diverse misure del contratto di governo che troveranno attuazione nel disegno di legge di bilancio".
Di Maio ribadisce la compattezza del governo sulle misure da prendere. "E' una fake news, - dice a Radio 24 - non è assolutamente vero, perché in questo governo non si permetterà ai soldi di uscire dalla porta e entrare dalla finestra, non vogliamo fare il gioco delle tre carte". "L'Iva non aumenta, certamente", assicura anche Matteo Salvini.
"Questo - evidenzia Di Maio - è un governo compatto, che sta mettendo insieme le risorse, che ci sono, per mantenere le promesse fatte agli italiani perché il M5s non ha dimenticato le promesse fatte in campagna elettorale. Siccome i soldi ci sono le cose si possono realizzare: io ho detto che un governo serio trova le risorse, perché sennò è meglio tornare a casa, è inutile tirare a campare".
"All'interno del Mef - ha proseguito Di Maio - si stanno tenendo tavoli tecnici da giorni, con parti politiche e tecniche, l'obiettivo è mettere insieme le risorse per fare quello che abbiamo detto: si può fare molto dai tagli, ma se c'è bisogno di un po' deficit per migliorare la vita italiani ricordiamoci sempre che è questo il primo punto, fermo restando il valore dell'incremento del deficit e quello che può succedere a livello di spread e di mercati. E' per questo che non aumentiamo il deficit per regalare bonus, ma per un piano credibile".
"La legge di bilancio deve esser amica degli italiani dopo tanti anni di lacrime e sangue se per farlo serve un po' di deficit non dobbiamo avere paura di sforare il 2% a meno che il 2% non sia diventato un tabù, però ce lo dovevamo dire prima", ha ribadito.
Infine una stoccata agli evasori. "Chi evade il fisco - dice Di Maio - il fisco deve andare in galera, sta nel contratto quindi si deve fare". "Siamo tranquillissimi - ha aggiunto - nel gestire la pace fiscale, che non è un condono. La pace fiscale aiuta chi è in difficoltà, il condono aiuta i furbetti. Basta mettere una soglia a misura di persone in difficoltà". Per quanto riguarda la pace fiscale, ha spiegato Di Maio, "tecnicamente si tratta del meccanismo di saldo e stralcio, quindi di una procedura attiva presso la pubblica amministrazione su soldi dichiarati". Si è poi detto "d'accordo che 1 milione di euro sia una soglia troppo alta" e assicurato che "non vedremo scudi fiscali", perché "è chiaro che non vogliamo far rientrare capitali mafiosi o corrotti dall'estero".
"Noi siamo il governo del cambiamento. Se non possiamo cambiare le cose meglio andare a casa", ha detto in mattinata anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro a Agorà, ribadendo che il reddito di cittadinanza sarà "assolutamente" in finanziaria. "Il nostro obbiettivo - spiega - è fare sì che nessuno abbia meno di 780 euro. Se non riusciamo cambiare le cose meglio andare a casa. Ma sono convinto che ce la faremo. Noi non siamo disposti a tirare a campare", conclude.
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