Il volto di Paolo Borsellino e una frase che disse prima di morire: "La lotta alla mafia deve essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale,dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità". Ad innescare una nuova polemica su Matteo Salvini questa volta è la mascherina donata dall'assessore regionale dei beni culturali e dell'identità siciliana Alberto Samonà e indossata dal leader della Lega, in via D'Amelio, a Palermo, per ricordare in mattinata Paolo Borsellino e i cinque poliziotti di scorta, vittime dell'attentato del 19 luglio 1992.
Appena sceso dall'auto, Salvini si toglie quella che aveva e indossa l'altra con il volto del giudice ucciso: "Me l'ha regalata l'assessore Alberto Samonà e per questo lo ringrazio". Poi un mazzo di fiori sotto l'ulivo piantato per commemorare i martiri di Cosa nostra. "Ogni volta che vengo a Palermo ritengo un dovere civico e umano rendere omaggio a Paolo Borsellino e agli uomini e alle donne della scorta, mi sembra il minimo. Mi sembrava giusto partire da qui", dice Salvini. Ma tutto questo non basta perché non appena la notizia con la foto della mascherina fa il giro di agenzie, giornali e siti on line scoppia la polemica, alimentata dalle dichiarazioni di esponenti del Pd e del Movimento 5 Stelle.
"L'avidità di palcoscenico di questo personaggio è tale da essere pronto a creare il caso e la polemica strumentalizzando l'immagine di chi ha che ha dato la vita per il nostro Paese.
Semplicemente disgusto" scrive su Facebook il deputato dem Carmelo Miceli, membro della commissione Giustizia della Camera e responsabile sicurezza del Pd.
"Il personaggio ormai è noto,soprattutto nella sua propensione a mistificare e strumentalizzare. E' bulimico. Ma non può permettersi di offendere i simboli dell'antimafia, chieda scusa", rincara la dose Mario Perantoni (M5s), presidente della commissione Giustizia della Camera.
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