"Abbiamo assistito a un salto di qualità dell'elettorato che non ha precedenti. Una forza di popolo ha cacciato i partiti all'opposizione". E' notte fonda quando Alessandro Rapinese concede le prime dichiarazioni da sindaco di Como. Il candidato civico, al terzo tentativo in cinque anni, ha battuto in rimonta con 14.067 voti, il 55,36% del totale, la candidata del centrosinistra, Barbara Minghetti, che non ha mantenuto il vantaggio del primo turno e si è fermata a 11.345 preferenze (44,64%). "I partiti ci hanno cacciato nel terzo mondo e noi ora siamo la terza repubblica", dice il neo primo cittadino, agente immobiliare 46enne e consigliere comunale dal 2008, giacca, cravatta e zainetto in spalla, parlando con i giornalisti a risultato ormai acquisito.
"Quello che è accaduto a Como non ha precedenti: in un capoluogo di provincia, tutti i partiti sono stati cacciati all'opposizione - sottolinea - Sapevo che sarebbe successo e ora i partiti devono capire che nulla loro è garantito e, se vogliono sopravvivere, devono dare più qualità. Io stesso mi chiedo di più, la città ha bisogno di più, il primo oppositore di me stesso sono io. Abbiamo ricevuto una fiducia enorme, è un nuovo approccio alla vita amministrativa, ora dobbiamo passare dalle parole e ai fatti e cambiare la città".
Da festeggiare, sostiene ancora Rapinese, non c'è nulla: "si festeggia quando ci si raggiungono gli obiettivi e questo è già un cambio di passo". La squadra che amministrerà la città, poco più di 84 mila abitanti sull'omonimo lago, è ormai fatta e sarà ufficializzata nelle prossime ore. Tra gli assessori Enrico Colombo (Cultura e Urbanistica), Nicoletta Roperto (Servizi Sociali), Michele Cappelletti (Verde), Maurizio Ciabattoni (Edilizia privata) e Francesca Quagliarini (Politiche Giovanili). "Bisogna ripartire subito con energia e grinta a sistemare gli impianti sportivi - è uno dei primi impegni del nuovo sindaco - perché in questo modo sottraiamo tanti giovani alla strada e agli spacciatori e salviamo vite. La nostra città ha bisogno di essere normalizzata, dopo che è stata distrutta dai partiti". "Sentirò subito Landriscina", il sindaco uscente, "conto sulla sua disponibilità nel rendere più agevole possibile la ripartenza della città", conclude Rapinese, che nelle prossime ore affronterà i primi dossier. "La politica non stava più gestendo la città ma stava gestendo, e male, solo se stessa. Ora tocca a noi".
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