Il segretario del Pd, Enrico Letta, al Nazareno per la conferenza stampa sul voto. Nella sede del Pd, a Roma, ci sono, fra gli altri, le capigruppo Debora Serracchiani e Simona Malpezzi, il coordinatore della segreteria Marco Meloni e il tesoriere Walter Verini.
"Faremo una opposizione dura e intransigente". "Gli italiani e le italiane hanno scelto, una scelta chiara e netta, la destra, il governo avrà un governo di destra", ha detto Letta. "Oggi è un giorno triste per l'Italia e l'Europa".
"Questa legislatura sarà la più a destra, è un rammarico profondo ma anche uno stimolo a continuare a lottare. Nei prossimi giorni riuniremo gli organi di partito per accelerare il percorso che porterà a un congresso".
Sarà "un congresso di profonda riflessione, sul concetto di un nuovo Pd che sia all'altezza di questa fida epocale, di fronte a una destra che più destra non c'è mai stata. Assicurerò con spirito di servizio la guida del Pd fino al congresso a cui non mi presenterò da candidato", ha detto il segretario del Pd.
"I numeri dimostrano che l'unico modo per battere la destra era il campo largo, non è stato possibile non per nostra responsabilità".
Quello di Azione è stato "fuoco amico" come dimostra "la candidatura di Calenda nel collegio di Emma Bonino, che ha finito per aiutare l'elezione della candidata di destra".
"Oggi il Pd, pur con un risultato insoddisfacente, ma è il secondo partito del Paese e il secondo gruppo parlamentare e la prima forza di opposizione", ha aggiunto Letta.
Zingaretti: "Divisi si perde, un problema senza il campo largo"
"Il problema non era il campo largo. Ma non averlo avuto. Divisi si perde tutti. La destra entra a Palazzo Chigi e deve riflettere chi per 3 anni non ha fatto altro che picconare in maniera ossessiva e miope questa idea e in genere la cultura unitaria del Pd. Organizziamoci come ha indicato ancora oggi Enrico Letta, per i prossimi appuntamenti a cominciare dalle prossime amministrative e Regionali". Così in un post il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
Ricci verso la candidatura al congresso
Il sindaco di Pesaro e coordinatore dei sindaci Pd, Matteo Ricci, è intenzionato a candidarsi al congresso per la guida del Pd. E' quanto si apprende da fonti vicine al sindaco. "Già due anni fa - gli avrebbero detto i primi cittadini a lui più vicini, convincendolo a provarci - sei stato il primo ad allargare una maggioranza dì centrosinistra ai cinquestelle, con successo. Inoltre, per costruire un progetto nuovo, dobbiamo ripartire dalla provincia italiana, da lì dove non pesiamo più e dove continuiamo a perdere. Serve la sinistra di prossimità".
Serracchiani: "Congresso per rinnovamento totale"
"Il congresso sarà un passaggio fondamentale, se non faremo come al solito, riunendoci in gruppi per dividerci le stanze di una casa che rischia di rimpicciolirsi. No. Il congresso deve essere la ricostruzione collettiva del partito, il rinnovamento politico e programmatico per preparare l'alternativa, prima nelle città e nelle Regioni e poi a Roma. Non commetteremo l'errore di farne un'altra occasione per contarci, bensì per confrontarci, superare i limiti che abbiamo sperimentato in queste elezioni". E' l'auspicio della vicepresidente del Pd Debora Serracchiani.
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