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Gianni Letta alla festa di FI: 'I figli di Berlusconi sempre con voi'

Gianni Letta alla festa di FI: 'I figli di Berlusconi sempre con voi'

Tajani lo ringrazia, 'altro che retrocessione!'

ROMA, 27 gennaio 2024, 10:35

Redazione ANSA

ANSACheck

Gianni Letta e Antonio Tajani - RIPRODUZIONE RISERVATA

Gianni Letta e Antonio Tajani -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Gianni Letta e Antonio Tajani - RIPRODUZIONE RISERVATA

Trent'anni di vita di Forza Italia con una festa in grande stile a Roma e un debutto: quello di Gianni Letta, che per la prima volta sale sul palco ad una manifestazione del partito nel compleanno della creatura politica di Silvio Berlusconi, e la traghetta verso il futuro.

L'amico e consigliere, sempre rimasto nell'ombra, domina i festeggiamenti nel salone delle Fontane all'Eur, che per l'occasione si colora di azzurro all'esterno e in versione tricolore dentro. Tutti seduti e tanti altri in piedi, accorsi anche per sentirlo parlare. Lo introduce Antonio Tajani e lo storico braccio destro del Cavaliere quasi timidamente rivela di essere lì perché i figli del patriarca azzurro gli "hanno chiesto di portare il loro saluto, la testimonianza della loro convinta partecipazione e il sostegno nel segno e in continuità" del lavoro del fondatore, come "il papà voleva".

Da testimone diretto e privilegiato della prima ora e "purtroppo" delle ultime, come ammette lui stesso, l'ex sottosegretario ripete più volte che il popolo azzurro, orfano di Silvio da giugno, può contare però sulla sua famiglia. Tajani si affretta a dire che non è una festa nostalgica ma quella di "una forza che vuole esserci domani". E, con una metafora calcistica, urla: "Altro che retrocessione come qualcuno aveva detto. Noi vogliamo vincere non solo il campionato, ma anche la Champions league insieme". Il leader in attesa di 'consacrazione' al congresso di fine febbraio, incita i suoi a credere che il traguardo del 10% alle Europee di giugno è possibile e che nel governo " la linea di FI vince" sempre "senza minacce e arroganza".

L'ombra dei figli e del fratello del Cavaliere si proietta sulla convention azzurra. Letta li loda apertamente per il "comportamento esemplare" che hanno avuto dopo il 12 giugno. Sono stati "uniti, concordi, premurosi verso Marta", elenca citando pure l'ultima compagna del presidente che da tempo è sparita dai radar. L'uomo che è stato più vicino negli anni all'ex premier insiste sulle capacità mostrate dalla famiglia nell'assumere l'eredità delle sue creature, dalle aziende alla politica, "attenti a tutte le cose che aveva realizzato e che sapevano che lui amava". E rimarca, strappando un applauso della sala: "Tutto ciò che Silvio ha creato deve continuare nel suo nome e nel suo ricordo e secondo il suo insegnamento, così anche Forza Italia".

Insomma - commenta più di qualcuno - altro che addio alla politica (anche se sempre dietro le quinte) per l'uomo che Tajani ha definito "una voce amica, intelligente e anche critica". Il suo lungo messaggio sorprende e quasi spiazza gli stessi forzisti. Per parecchi - è la reazione a caldo della politica - fa presagire un nuovo ruolo, che resterà probabilmente defilato, da interlocutore privilegiato con gli eredi di Berlusconi.

Il pomeriggio scorre per tre ore come un affettuoso amarcord dell'esordio del partito, racchiuso nell'anniversario della discesa in campo del Cavaliere: era il 26 gennaio del '94 e l'imprenditore noto fino a quel momento solo per Milano 2 e le tv private, annunciò la fondazione di FI assieme alla promessa di un "miracolo italiano" da realizzare in contrapposizione alla sinistra. Pochi giorni prima, aggiunge Letta in un aneddoto, Berlusconi era andato da un notaio per sancire legalmente quel passaggio. Che si concluse con un partito che aveva in Berlusconi "la tessera numero uno", la seconda allo scomparso Antonio Martino e la terza a Tajani. Parole quasi coperte dagli applausi, ribadendo poi che "questo è il passaggio che Silvio avrebbe voluto fare oggi e che la famiglia manda, per mio mezzo: 'continuate così".
Dopo di Letta, si alterna la vecchia e nuova guardia del partito. Da quelli che non ci sono più come Niccolò Ghedini e Alessio Gorla, storici collaboratori del Cav ricordati in sala, fino a Stefania Craxi, Rita Dalla Chiesa e Iva Zanicchi (in video).

Meloni: 'Berlusconi continua a ispirare il nostro percorso'

Su X la premier Giorgia Meloni, a 30 anni dalla 'discesa in campo' di Silvio Berlusconi, fondatore di Forza Italia: "L'Italia è il Paese che amo". Con queste parole Silvio Berlusconi annunciava la sua discesa in campo dando vita a Forza Italia. Da allora sono trascorsi 30 anni e tante sono state le battaglie affrontate insieme, alcune vinte, alcune perse ma sempre con la stessa tenacia e la stessa passione. In occasione di questo anniversario, voglio rivolgere i miei auguri a tutti gli amici di Forza Italia. E un pensiero a Silvio, il cui impegno e ricordo continua a ispirare il nostro percorso". 
   

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