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ANSAcom - In collaborazione con Amazon
Per oltre sette italiani su 10 l'inflazione e il costo della vita sono il principale problema oggi in Italia, ma in questo contesto sei su 10 ritengono che l’e-commerce abbia contribuito, nell’ultimo anno, a contenere l'aumento di prezzi, permettendo di accrescere o mantenere invariato il proprio potere d’acquisto. È quanto emerge dallo studio "Inflazione ed e-commerce: abitudini e percezioni degli italiani", realizzato da The European House - Ambrosetti in collaborazione con Amazon e presentato in Senato. Ambrosetti stima che nel 2022 oltre 300.000 famiglie potrebbero cadere in povertà assoluta e che la crescita dei prezzi abbia "bruciato" circa 97,5 miliardi di euro di risparmi degli italiani. Più in generale, rileva la ricerca, nove italiani su 10 affermano che il proprio potere d’acquisto si è ridotto nell’ultimo anno, con le fasce d’età più colpite fra i 46 e i 60 anni e gli over-60. I consumatori dichiarano che modificheranno i propri comportamenti d’acquisto nel 2023, in termini di maggiore attenzione ai prezzi (64,8%) e ricerca di promozioni e sconti (56,2%). "L’e-commerce è un fenomeno trasformativo, con benefici economici, industriali e sociali rilevanti per i cittadini e il sistema-Paese", ha spiegato Lorenzo Tavazzi, partner The European House - Ambrosetti. "Negli ultimi anni la digitalizzazione è diventata sempre più un fattore fondamentale per la vita dei cittadini e le attività delle imprese. All’interno del nuovo paradigma uno dei settori più impattati è il commercio e in particolare quello digitale", ha sottolineato. La percezione del beneficio del commercio online sul potere d’acquisto è maggiore, spiega lo studio di Ambrosetti, dove l’inflazione ha colpito di più e principalmente nel Mezzogiorno. Due italiani su tre ritengono che il canale online garantisca migliore accessibilità e maggiore varietà nell’offerta, in particolare nei Comuni con meno di 10mila abitanti, mentre tre su quattro acquistano prodotti Made in Italy via e-commerce. Fashion (43,7%), food and beverage (32,5%) e furniture (23,4%) sono le tre categorie merceologiche più apprezzate. Dall'analisi sugli online store, spiega Ambrosetti, "Amazon si posiziona al primo posto tra i principali brand, sia fisici che marketplace, con maggiori benefici percepiti dagli italiani su contributo al potere d’acquisto, economicità, varietà e ampiezza dell’offerta". Effetti positivi, secondo lo studio, anche per i retailer fisici: un italiano su quattro ha osservato un miglioramento nell’offerta del commercio tradizionale, negli ultimi anni, in termini di maggiore economicità (49,1%), maggiore facilità di accesso a informazioni su sconti e promozioni (42,5%) migliore qualità del servizio di assistenza (40,3%).
ANSAcom - In collaborazione con Amazon
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