L’autostrada digitale dell’Italia parte da Torino. Nei prossimi anni porterà all’apertura dei primi data center del Paese, allo sviluppo di due Cloud Region - Piemonte e Lombardia - e di un centro di eccellenza per l’intelligenza artificiale e lo sviluppo dell’informatica avanzata per le imprese, alle Officine Grandi Riparazioni di Torino. Proprio in questa fabbrica riconvertita ad hub tecnologico si è svolto stamattina il primo Opening Future Day, un’iniziativa di Intesa Sanpaolo, Google e Noovle - gruppo Tim - che consolida una collaborazione nata oltre un anno fa nel segno del Cloud. Un affare da 1,7 miliardi di euro e 30mila nuovi posti di lavoro.
L’esigenza era concreta e ambiziosa: la transizione digitale del principale gruppo italiano, fra i primi dieci in Europa. Così Intesa Sanpaolo si è rivolta a due leader dei servizi informatici: Tim e Google Italia. Da questa rete è nata la piattaforma openingfuture.it, punto di riferimento per aziende, startup e studenti che vogliono migliorare le loro competenze digitali e farsi trovare pronti alla competizione globale. Oggi la piattaforma diventa concreta: nell’hub delle Ogr c’è già uno spazio di lavoro che reca i tre loghi.
“Nel regional hub e nei data center che Intesa Sanpaolo ha chiesto di realizzare a Torino e Milano saranno trasferite le attività del gruppo bancario. In più verranno messi a disposizione del territorio che potrà servirsene - ha detto il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro - Si creeranno 30mila nuovi posti di lavoro e innumerevoli opportunità di formazione per i giovani”.
L’iniziativa risponde a una domanda di digitalizzazione delle imprese del territorio, dove spesso mancano le competenze e le infrastrutture per l’impiego del Cloud, e un’importante occasione di sviluppo, quantificata in un’indagine dell’università degli Studi di Torino presentata oggi. “Grazie all’effetto combinato tra gli investimenti e la maggiore produttività delle imprese che migreranno verso i nuovi servizi digitali, il solo investimento per la costruzione e il funzionamento dei data center genererà benefici economici per 1,3 miliardi di euro e circa 21mila occupati”, ha spiegato il rettore dell'Università di Torino, Stefano Geuna, che con i docenti Aldo Geuna e Francesco Ramella ha esposto i risultati dello studio. “A questi si aggiungono ulteriori 400 milioni di euro generati dalla maggiore produttività e dalla spesa in servizi tecnologici da parte delle imprese, da cui si stima derivino altri quattromila-settemila nuovi posti di lavoro”. A cui va sommato il patrimonio di competenze che metteranno le aziende nella condizione di competere a livello sovranazionale.
“Come si è fatto con le autostrade nel dopoguerra, Google costruisce le infrastrutture del futuro - ha detto Fabio Fregi, country manager di Google Cloud Italy, ricordando che Alphabet ha annunciato l'anno scorso 900 milioni di dollari di investimento nel nostro Paese in 5 anni. I luoghi che ospiteranno i data center sono quelli dove avverrà lo sviluppo digitale dell'economia, è convinto Carlo d’Asaro Biondo, ceo di Noovle: "Il beneficio principale - spiega - è di offrire alle aziende di ogni dimensione la possibilità di utilizzare su richiesta i servizi informativi più avanzati al mondo. È una possibilità di sviluppo, crescita, inclusione per tutti”.
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