di Francesca Brunati
Una sfilata di testimoni da 'red carpet' con i nomi di ex ministri del governo appena tramontato, di parlamentari e di personaggi del piccolo e grande schermo e anche dello sport. E' lo 'show' che si preannuncia al processo sul caso Ruby, quello in cui Silvio Berlusconi e' imputato di concussione e prostituzione minorile, dopo l'ammissione del Tribunale di Milano di oltre 200 testi citati da accusa e difesa, tra cui alcuni 'comuni'.
Con una lunga ordinanza, letta in aula per oltre un'ora dal presidente del collegio Giulia Turri, i giudici, oltre ad aver fatto entrare nel dibattimento tutte le intercettazioni chieste dalla Procura (che dovranno essere trascritte) e gran parte delle annotazioni della Pg e ad aver escluso, tra l'altro, i tabulati telefonici che hanno a che vedere con la Presidenza del Consiglio, hanno 'aperto' le porte del palazzo di Giustizia a un esercito di politici, vip, show-girl e attori: dalle ex ministre Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna ai loro ex colleghi Franco Frattini e Giancarlo Galan fino ai parlamentari del Pdl Paolo Bonaiuti, Daniela Santanche', Valentino Valentini, Maria Rosaria Rossi e all'europarlamentare Licia Ronzulli.
Dall'attore George Clooney e alla sua ex Elisabetta Canalis, da Belen Rodriguez ad Aida Yespica e Francesca Lodo, fino all'industriale Riccardo Condorelli, a Flavio Briatore e all'attaccante del Real Madrid Cristiano Ronaldo. E poi, oltre alle ragazze ospiti ad Arcore, ovviamente, Ruby la giovane marocchina al centro della vicenda e che a breve diventera' mamma. In piu' ci sara' un discreto gruppo di investigatori che hanno lavorato all'indagine (sette convocati per la prossima udienza), e i funzionari di polizia (ex questore compreso) che ebbero a che fare con la bella 'Rubacuori' nella notte ormai nota tra il 27 e il 28 maggio scorsi quando, ancora minorenne, venne trattenuta in Questura e poi 'rilasciata' dopo l'intervento dell'allora presidente del Consiglio. Il Tribunale, che ha respinto una serie di eccezioni presentate dai legali di Berlusconi, come quella con cui si chiedeva l'inutilizzabilita' delle intercettazioni disposte nell'ambito delle indagini per cui sono a processo Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti (anche loro convocati in aula) ha pero' deciso di non ammettere alcune 'prove' chieste dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dal pm Antonio Sangermano: tra queste i verbali delle testimonianze di Ambra e Chiara, due delle giovani ''pentite'' del ''bunga bunga'', che verranno riascoltate e, al momento, l'acquisizione di tutto il materiale scaricato dai pc e dai telefonini delle ragazze che parteciparono alle feste a villa san Martino in quanto non e' stato specificato se si tratta di una copia forense o meno. Infine, e questo e' un punto a favore della difesa, ha escluso, accanto ad alcune relazioni di servizio di funzionari di polizia, i tabulati del traffico telefonico della notte in cui Ruby venne trattenuta negli uffici di via Fatebenefratelli riferibili alla Presidenza del Consiglio.
E questo perche' ''nel momento in cui veniva emesso il decreto di acquisizione dei tabulati (...), la Procura poteva prefigurarsi l'alta probabilita' che tale atto di indagine potesse determinare l'intrusione nella sfera delle comunicazioni'' dell'allora premier e, quindi, ''avrebbe dovuto attivare il meccanismo dell'autorizzazione preventiva'' da chiedere alla Camera. Per l'avvocato di Berlusconi Niccolo' Ghedini i giudici hanno ''una grande fretta'' di portare avanti il processo (in aula si ritorna il 2 e il 12 dicembre e il 27 e 30 gennaio). Secondo il legale, infatti, il Tribunale avrebbe potuto ''attendere per ragioni di economia processuale'' la decisione della Consulta che il prossimo 7 febbraio dovra' esprimersi sul conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato. Il legale, tra l'altro, ha fatto notare che Clooney e Ronaldo sono due testi ''utili'' per smontare le dichiarazioni ''di un teste importante per l'accusa'', ovvero Ruby.