Conto alla rovescia per la nuova Maturità. Skuola.net, attraverso un sondaggio online che ha coinvolto un campione di 1.100 maturandi, ha chiesto loro se avrebbero preferito sostenere la vecchia "formula" d'esame o se sono contenti delle novità che ha preparato per loro il Miur.
Su alcuni aspetti - come l'eliminazione della terza prova, la nuova struttura dello scritto d'italiano e la redistribuzione dei crediti, con un peso maggiore attribuito alla carriera scolastica, - i ragazzi promuovono la Maturità 2019. Mentre sul resto - scritto d'indirizzo e colloquio orale - le modifiche apportate dal Miur vengono sonoramente respinte al mittente.
Una delle novità che ha fatto molto discutere ma che è andata incontro ai gusti dei maturandi è la scelta di eliminare il tema storico dalle tracce del primo scritto, che tra l'altro era tradizionalmente tra le meno scelte dai ragazzi. La storia potrà comunque tornare nelle altre tracce come ha assicurato in più occasioni il Miur stesso. Ma il cambiamento riceve comunque il placet del 30%, contro solo il 21% che preferirebbe tornare alla formula dell'anno scorso; anche se non va trascurato un 37% che tende a evitare tracce che chiamano in ballo la storia a prescindere dalla forma in cui esse vengono presentate. I diplomanti apprezzano anche l'addio al saggio breve, sostituito dal testo argomentativo: la nuova tipologia conquista il 43% dei consensi, complici l'assetto più snello e le simulazioni svolte a scuola nei mesi scorsi. Restando alla prima prova, promossi anche il raddoppio degli autori protagonisti dell'analisi del testo: piace a circa 2 maturandi su 5.
Bene anche l'eliminazione della terza prova, novità che mette d'accordo il 45% dei maturandi, secondo i quali la struttura con due prove scritte e una prova orale, tutte con lo stesso punteggio (massimo 20 punti), è assolutamente un cambiamento in meglio. Elemento, quest'ultimo, che va a braccetto con l'altra grande approvazione accordata dagli studenti al lavoro del Miur: quello che riguarda il nuovo sistema di attribuzione dei crediti scolastici: ben il 59% vede l'aumento da un massimo di 25 punti al nuovo tetto posto a 40 crediti una decisione saggia, in grado di esaltare il percorso svolto dai ragazzi nell'ultimo triennio delle superiori.
I maturandi, seppur d'accordo su buona parte dell'esame, criticano senza possibilità d'appello i cambiamenti in merito alla seconda prova e all'orale. La cara, vecchia, materia unica di indirizzo che caratterizzava il secondo scritto piaceva quasi a tutti: il 71% degli studenti avrebbe senza dubbio preferito replicare una prova simile a quella svolta dai colleghi dello scorso anno anziché doversi cimentare con la temuta prova multidisciplinare, con la doppia materia (come matematica e fisica in contemporanea al liceo scientifico o latino e greco assieme al liceo classico).
Anche la tesina mancherà parecchio agli studenti: circa 6 su 10 (il 59%) avrebbero preferito svolgerla al posto della relazione sull'alternanza. E una maggioranza ancora più netta boccia in maniera inequivocabile le ormai famose buste dell'orale, dalle quali gli studenti dovranno pescare lo spunto iniziale del loro colloquio: contrario è addirittura il 79% dei maturandi. Infine, non vanno giù agli studenti neanche l'introduzione in sede d'orale delle domande su Cittadinanza e Costituzione: è il 58% che pensa non sia giusto, vista anche la scarsa preparazione fornita, a loro dire, dalla scuola.
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