Non più tardi delle 15.15 ora italiana di domenica prossima, 23 agosto, si saprà se Usain Bolt stupirà di nuovo il pianeta dell'atletica al Bird's Nest di Pechino, come fece nell'Olimpiade del 2008. L'anno dopo il Lampo giamaicano, ai Mondiali di Berlino, corse 100 metri nel futuro (9.58), a Daegu perse il bis per la falsa partenza che lasciò campo libero al suo pupillo Yohan Blake, mentre a Londra 2012 Bolt tornò a trionfare davanti proprio a Blake, per poi vincere anche, l'anno dopo, ai Mondiali di Mosca precedendo un temibile avversario che ritroverà anche in Cina, l'ex dopato Usa Justin Gatlin.
Intanto mai come questa volta in Cina il campo dei partenti sarà qualificato: quelli dei Mondiali 2015 saranno i 100 metri con il più alto numero di iscritti in grado di esprimersi sotto i 10 netti. Dei 27 di quest'anno, infatti, a Pechino saranno presenti in 17. Tra i candidati ai due podi, ecco anche il rinato Asafa Powell, le novità Bromell e De Grasse, gli altri sprinter Usa Tyson Gay e Rodgers. Sui 200 si replica il duello Bolt-Gatlin, ma ci saranno ancora De Grasse, il giamaicano Dwyer, il panamense Edward, il sudafricano Jobodwana. L'Europa presenta il neoprimatista d'Europa dei 100 Vicaut e soprattutto Hughes, neobritannico furetto di Antigua, da due anni alla corte di Bolt e candidato ai vertici dei 200. Nei 400 metri Kirani James è alla ricerca della rivincita personale dopo l'eclissi di Mosca 2013 in finale.
La specialità però si è arricchita di numerosi volti nuovi e pretendenti al podio, come i 20enni Cedenio (Trinidad) e Gardiner (Bahamas), il sudafricano Van Niekerk e il giovanissimo Haroun, che corre per il Qatar. Nomi sicuri su cui puntare, Merritt e Santos. Il primatista africano Makwala è la mina vagante. Tra le donne, non più confermata la doppia partecipazione individuale di Shelly-Ann Fraser-Pryce su 100 e 200 (due ori a Mosca, a Pechino pare opti solo per la distanza breve), la scommessa sarà quella dell'olandese Dafne Schippers, che ha scelto lo sprint rispetto all'eptathlon. Dovesse realizzare l'exploit, sarebbe il primo giorno di gloria globale orange dal lontano 1948, Giochi di Londra. Sui 200, dove probabilmente Allyson Felix non ci sarà, stessa musica con tante pretendenti a posizioni di rilevo. La nigeriana Okagbare e le americane Bowie, Gardner e McGrone sono in agguato. Sui 400 scelti dalla Felix, imcombe la freschezza di Shaunae Miller, altra bahamense di prima scelta. L'Italia sogna con Libiania Grenot. Staffette: sarò ancora Usa-Giamaica, ma nella roulette russa del passaggio dei testimoni (specialmente nella staffetta veloce) altri team sognano il colpo.
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