"Si sta progressivamente affermando
un concetto di sport ad alto impatto sociale che interpreta una
filosofia dell'inclusione. Lo sport rientra nel novero dei
moderni "diritti di cittadinanza". Un diritto che ha dei
benefici sulla salute e sulla dimensione sociale della persona".
Così il presidente e amministratore delegato di Sport e Salute
S.p.A., Vito Cozzoli, durante l'audizione alla commissione
Sanità del Senato sul ddl per l'introduzione dell'esercizio
fisico all'interno del Servizio sanitario nazionale.
Cozzoli ha spiegato che "in quest'ottica, Sport e Salute si
propone, da una parte, quale attore istituzionale qualificato
per implementare azioni mirate alla prevenzione, nonché alla
prescrizione controllata dell'attività fisica nei pazienti a
rischio; dall'altra, la Società, con le sue sedi ramificate su
tutto il territorio nazionale, può fungere da ente promotore dei
programmi di attività motoria prescritti".
Nel corso dell'audizione Cozzoli ha ricordato che "tra le azioni
strategiche di Sport e Salute c'è la promozione dei corretti
stili di vita. La Scuola primaria, in particolare, può diventare
il cuore della promozione della cultura dell'esercizio fisico,
attraverso un modello di attività multisportiva in modo da
fornire a ragazzi, genitori e insegnanti un'impostazione motoria
corretta ed adattata al singolo".
Modelli che guarderanno anche "alla nutrizione e
all'alimentazione, coinvolgendo le eccellenze alimentari
italiane": "Sport e Salute - ha concluso Cozzoli - metterà a
disposizione i suoi asset, tra cui l'Istituto di Medicina dello
Sport, ed è convinta che lo sport si promuova partendo dai
territori con al centro le Asd e le Ssd".
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