Soldi, affari, marketing, investimenti, diritti tv. Nba docet. E' il calcio moderno che, da più popolare, si è trasformato negli anni in business. E non è un caso che faccia sempre più paura, perché teso a una ricerca ossessiva dell'arricchimento.
I risultati sul campo? Passano quasi in secondo piano: è l'impatto dell'immagine di un club sulla finanza la cosa più importante e redditizia. Da queste tutt'altro che innocenti evasioni nasce il progetto chiamato Superlega, che va avanti da tempo, che divide e fa discutere, ma soprattutto ha fatto infuriare i 'padroni del vapore' di Fifa e Uefa. Il massimo organo calcistico internazionale, così come quello che gestisce tutte le Federazioni europee, si oppone con forza al nuovo format, minacciando clamorosi provvedimenti.
La Superlega è una nuova competizione calcistica riservata ai migliori club d'Europa, che andrebbe a sostituire, inglobandola, l'attuale Champions a partire dalla stagione 2022/23. Un progetto fortemente voluto dai top club dei principali campionati del Vecchio continente, e dall'ECA, l'Associazione dei club europei presieduta da Andrea Agnelli. Un torneo a inviti, che garantirebbe alle squadre partecipanti introiti pesanti. Una situazione che, in prospettiva, ingolosisce i club più potenti, soprattutto dopo le perdite derivanti dagli effetti della pandemia e con l'incombere dello spettro agitato dall'Uefa di ridurre drasticamente i premi per i partecipanti ai propri tornei.
Al nuovo format del calcio europeo parteciperebbero solo le big, con inviti riservati sulla base del ranking e dei risultati in Europa nelle ultime stagioni. Una situazione che esclude le cosiddette piccole società, spezzando di fatto l'incanto che solo il calcio sa creare, riproponendo di tanto in tanto suggestive favole, storie di Davide che battono i Golia di turno. Parabole come quelle dell'Atalanta in Champions raramente potranno realizzarsi nel futuro a medio e lungo termine. Non ci sarà spazio per i club privi di un sostanzioso pedigrée. Il format della nuova competizione è ancora da definire, ma si parla di 20 squadre suddivise in due gruppi.
Le partite della Superlega dovrebbero giocarsi, come accade al momento per Champions ed Europa League, a metà settimana, a eccezione della fase finale che si disputerà nel fine settimana. Tutte le squadre, dunque, potranno sfruttare i week-end per tornare a giocare i rispettivi campionati. Altro punto sul quale i promotori della Superlega e la Fifa sono in rotta di collisione è il Mondiale per Club. Con la Superlega, 12 club, giocando la nuova competizione, guadagnerebbero la qualificazione alla World Club Competition (i primi cinque club di ogni gruppo e i vincitori degli spareggi tra sesto e settimo dei due gruppi). Una competizione iridata che la Fifa e le Federazioni d'oltreoceano vedono di buon grado, ma senza tenere conto dell'accesso attraverso la tanto contestata Superlega.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA