"Io non chiedo ristori, non chiediamo
assistenzialismo. Chiediamo mezzi per auto determinarci ed
essere imprenditori di noi stessi, le stesse condizioni che
vengono garantite ad altri settori di cui noi non siamo da
meno". Così il presidente della Figc Gabriele Gravina, al
Consiglio nazionale del Coni al quale è presente anche la
sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali.
"Io la ringrazio perché ha preso decisioni importanti e che
ci danno respiro, dall'apertura del pubblico agli Europei e
parte di pubblico anche per il campionato. Siamo convinti che ci
saranno comunque attenzioni su alcune nostre aspettative - ha
proseguito il capo del calcio italiano - Stamattina in Giunta
non è emerso un rapporto di contrasto al governo. Il governo per
noi non è una controparte, pensiamo che ci sia l'esigenza dello
sport nel trovare di nuovo sponda all'interno del governo e che
l'Esecutivo comprenda le reali esigenze del nostro mondo".
"Abbiamo bisogno di risposte vere, concrete - ha concluso il
numero uno della Figc - Alcuni temi non sono più
procrastinabili. Più volte ci siamo sentiti dire che il governo
ha sostenuto o sport, ma lo sport restituisce 1,400 miliardi
l'anno di gettito fiscale al governo. In sostanza, lo sport
italiano ce lo finanziamo da soli. Per uscire dall'equivoco una
volta per tutte, io ho proposto un progetto unico per lo sport
che lo metta a disposizione del governo: più volte abbiamo
contestato ma non siamo stati propositivi. Io chiedo al
Consiglio nazionale di redigere il primo progetto di riforma
credibile, definitivo, dello sport italiano".
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