Per la 16ma giornata della Serie A di calcio, Inter-Napoli 1-0 e Udinese-Empoli 1-1
Una zuccata per riaprire la corsa scudetto. Il colpo di testa di Edin Dzeko in un colpo solo regala i tre punti all'Inter, interrompe la striscia senza sconfitte del Napoli e riapre la lotta per il titolo, con tutte le avversarie che guadagnano punti sui partenopei ancora capolisti. Ma il primo big match del 2023 manda un messaggio chiaro: guai a dare per spacciata l'Inter (che torna a -8 dalla vetta) e guai a ritenere tutto facile per il Napoli, seppur mantenga cinque lunghezze di vantaggio sul Milan. In un San Siro riempito da oltre 75mila spettatori, i nerazzurri di Simone Inzaghi giocano il miglior scontro diretto stagionale, creando (e sprecando) tanto e soffrendo poco, tanto che l'unica occasione per gli uomini di Spalletti arriva nel finale con un destro di Raspadori. Il problema per Dzeko e compagni rimane sempre la realizzazione, perché il gol decisivo del centravanti bosniaco arriva dopo almeno tre clamorose opportunità sprecate da Dimarco, Darmian e un Lukaku ancora lontano dal top della condizione. La ripresa del campionato dopo i Mondiali fa così subito male al Napoli, che vede interrompersi la propria striscia di imbattibilità: in questa stagione infatti non era ancora mai arrivata una sconfitta in campionato e l'ultimo ko era arrivato il 24 aprile 2022. E che potesse essere una serata diversa rispetto ai mesi scorsi per i partenopei si è capito subito, perché l'Inter fin dai primi minuti ha messo sotto pressione la difesa napoletana. Una partenza a razzo per i nerazzurri, che sfiorano subito il vantaggio con Dimarco che da due passi calcia fuori su assist di Lukaku. Il Napoli prova a fare la partita, l'Inter si chiude per sfruttare la velocità del belga in ripartenza. Mossa che funziona, perché la squadra di Spalletti non trova varchi mentre i padroni di casa vanno ancora vicino al gol con Darmian, il cui destro da dentro l'area si spegne sopra la traversa. La timida reazione dei partenopei è tutta in un destro sporco di Zielinski dal limite, poca cosa per impensierire la difesa interista. In attacco, invece, tutto ruota sempre intorno a Lukaku, ma il belga non è in serata, tanto da sprecare un delizioso assist di tacco di Barella calciando alto. Il copione non cambia nella ripresa, perché il Napoli fa poco per impensierire la porta di Onana. Quello che cambia è che, all'ennesima occasione, l'Inter passa: Mkhitaryan innesca Dimarco, cross per Dzeko che approfitta di una dormita di Rrhamani per sbloccare il risultato di testa da due passi. Il Napoli prova a reagire e alza il baricentro, con il primo (e unico) lampo di Kvaratskhelia il cui mancino da dentro l'area trova solo l'esterno della rete. Spalletti si gioca le carte Raspadori e Simeone per cercare di dare più concretezza all'attacco, dall'altra parte invece Inzaghi sceglie il neocampione del mondo Lautaro Martinez per sostituire un Lukaku ancora lontano dalla migliore condizione. Nel finale così l'Inter prova a resistere con le unghie e coi denti, mentre il Napoli alza la pressione e ai nerazzurri serve un super Onana, che con un gran riflesso salva su un destro ravvicinato di Raspadori. Ma è l'unico pericolo corso dalla difesa interista: San Siro fa festa al triplice fischio finale, il campionato ora è riaperto.
L'Udinese frena ancora. Dopo la partenza sprint, che l'aveva portata nel gruppo di testa facendo sognare i propri tifosi, la squadra friulana si è inceppata e ora non vince da otto giornate, durante le quali ha collezionato 2 sconfitte e 6 pareggi con quello di oggi (1-1) con un volitivo Empoli. I toscani hanno resistito fino a 20' dalla fine, quando Pereyra li ha riacciuffati, innalzando poi un fortino per difendere il punto quando sono rimasti in dieci. Nel giorno del suo 49/o compleanno, Sottil deve rinunciare in extremis a Bijol e all'ancora non recuperato Deulofeu, che non siede nemmeno in panchina. Al loro posto propone Ebosse e Success. Zanetti risponde lanciando immediatamente Caputo, arrivato solo il primo gennaio, per far coppia con il talentuoso e pugnace Satriano. E' proprio il bomber appena tornato in Toscana che serve a Baldanzi l'assist del vantaggio, dopo soli 150 secondi. Dopo essere scattato sul filo del fuorigioco, ha pescato il trequartista, lasciato colpevolmente solo al limite dell'area piccola: la sua conclusione fulmina Silvestri e ammutolisce la Dacia Arena. Peggio di così il 2023 non poteva incominciare per i padroni di casa che accusano il colpo. Bisogna attendere il 23' per la prima vera occasione per pervenire al pareggio: sul cross da sinistra di Arslan, Beto incorna di prepotenza, ma la mira fa difetto. La pressione offensiva sale e al 29' è Walace con un tiro di controbalzo ad accarezzare il palo alla destra di Vicario. Passano pochi istanti ed è Arslan a gettare alle ortiche un pregevole assist di Udogie: il turco-tedesco spara alto da pochi metri. Al 39' sale in cattedra Pereyra: destro a giro dal limite e solo un miracolo di Vicario (che a Udine abita con la famiglia) evita la rete. Già in tuffo, con la mano di richiamo il portiere riesce a deviare sul palo. La ripresa parte con lo stesso copione: Udinese in avanti ed Empoli sempre pronto a colpire di rimessa. Al 5' Success si libera bene ai 16 metri, ma conclude fuori non di molto. La pressione si fa asfissiante e diventa un assedio con conclusioni e rimpalli, ma i friulani collezionano solo corner in serie. Sottil getta nella mischia Samardzic per Arslan nel tentativo di aumentare la capacità realizzativa. Il pari arriva, meritato, al 25': ennesima sgroppata a sinistra di Udogie, che si accentra e serve il quinto di destra, il capitano Tucu Pereyra, sempre abilissimo negli inserimenti, che fa secco Vicario. Anche Zanetti ricorre alla panchina sostituendo Marin e Satriano per Bandinelli e Bajrami, ma il pressing dei bianconeri ha sempre la meglio e non si riparte più. A 10' dal termine l'Empoli resta in 10: Udogie è letteralmente imprendibile e Akpa Apro deve spendere la seconda ammonizione per evitare che entri ancora in area. I due allenatori ricorrono a una girandola di cambi, ma il risultato non muta, per la delusione del popolo friulano e la gioia dei 50 supporter toscani che si sono sobbarcati la trasferta infrasettimanale, per portarsi a casa un punto tutto sommato meritato.
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