Altro che cinquina. La Freccia Vallone numero 82 non regala la prevedibile quinta vittoria consecutiva ad Alejandro Valverde (che poi sarebbe stata la sesta di una carriera tanto vincente quanto controversa), ma incorona il 26enne Julien Alaphilippe. Il francese è stato abile a scattare sul muro di Huy e a creare il vuoto alle proprie spalle, stringendo i denti fino al traguardo della seconda prova del Trittico delle Ardenne, che si concluderà domenica con la disputa della Liegi-Bastogne-Liegi. Partita da Seraing, lunga 198,5 chilometri, la corsa ha regalato fuochi d'artificio nelle battute finali e messo in mostra un Vincenzo Nibali in ottima forma: il messinese è stato capace di rimanere fra i primi fino a qualche attimo prima che partisse Alaphilippe per l'azione decisiva. Il francese della Quick step ha anticipato tutti, soprattutto Valverde. Sul podio è finito anche Vanendert (Lotto Soudal), mentre Kreuziger e Matthews si sono dovuti accontentare delle posizioni a seguire.
La Freccia Vallone ha offerto il meglio di sé a 60 chilometri dall'arrivo, subito dopo il primo dei tre passaggi sul muro di Huy, quando si è formato un gruppetto di sei fuggitivi, Haig, lo stesso Nibali, Kangert, Schachmann, Benedetti e Roux. Gli attaccanti hanno mollato a un paio di chilometri dalla fine, dopo avere gestito un vantaggio fra i 40" e il minuto. Nibali ha mollato nel finale, preferendo risparmiare energie in vista della 'Doyenne', alla quale punterà per confermarsi protagonista anche delle corse di un giorno.
Mikel Landa della Movistar ha lavorato a lungo per ricucire lo 'strappo' e riportare il proprio capitano Valverde nelle posizioni di vertice, lo stesso hanno fatto il polacco Michal Kwiatkowski del Team Sky e Benoot della Lotto Soudal. Sul muro di Huy è stata battaglia vera, con Schachmann raggiunto a 500 metri dal traguardo e poi la grande rimonta di Valverde, che si è piantato sulle ultime rampe, lasciando andare Alaphilippe, che ha riportato la Francia dopo 21 anni sul gradino più alto del podio, l'ultimo era stato Laurent Jalabert. L'Italia, invece, è a digiuno dal 2009, ossia dal trionfo di Davide Rebellin: sono lontani i tempi delle cinque edizioni consecutive vinte nell'ordine da Moreno Argentin (1990 e '91), Giorgio Furlan ('92), Maurizio Fondriest ('93) e ancora Argentin ('94).
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