Due ore abbondanti di sofferenza, intervallate da 50' di stop per la pioggia. Ma alla fine Jannick Sinner è riuscito ad avere la meglio - per la quarta volta in altrettanti incroci - su Tallon Griekspoor ed approdare agli ottavi del Miami Open. Ma che sofferenza per l'azzurro che ha perso il primo set 7-5 e si è dovuto fermare sul 3-3 nel secondo. E' stato però proprio al rientro in campo che è riuscito a ritrovare l'incisività che gli era mancata all'inizio, soffrendo soprattutto la prima di servizio dell'olandese. L'avanzata di Sinner è stata accompagnata da quelle di Matteo Arnaldi (che ha sconfitto il canadese Shapovalov) e del neo papà Lorenzo Musetti, che all'esordio a Miami si è regalato la prima vittoria in carriera contro Roman Safiullin. In due precedenti con il russo, numero 39 del mondo, il tennista carrarese non aveva vinto nemmeno un set. Punteggio dell'incontro 7-5, 6-1. Successo che gli ha permesso di eguagliare il suo miglior piazzamento a Miami. Negli ottavi l'azzurro affronterà lo scorbutico statunitense Ben Shelton.
"Ludovico mi ha fatto giocare questo torneo" ha commentato alla fine, riferendosi alla nascita anticipata del piccolo, che gli ha permesso di essere in Florida.
Si è fermato invece al terzo turno il cammino di Jasmine Paolini. La tennista toscana, numero 14 del ranking Wta, nei 16mi è stata battuta in tre set dalla statunitense Emma Navarro (n.20). Punteggio 6-2, 3-6, 6-0 in un'ora e 51 minuti di partita. La 28enne di Castelnuovo di Garfagnana, già brava - sotto un set ed un break - ad allungare il match, ha pagato una percentuale di punti vinti con la seconda molto bassa, mentre l'avversaria ha dimostrato grande solidità.
Torneo finito al terzo turno per Aryna Sabalenka. La bielorussa (n.2), in completo nero, è stata eliminata in tre set (6-4, 1-6, 6-1) dall'ucraina Anhelina Kalinina. Per lei era la seconda partita dopo la morte del suo ex compagno Konstantin Koltsov, "probabilmente per suicidio", secondo la polizia della contea di Miami-Dade. Sabalenka ha lanciato più volte la racchetta a terra con rabbia dopo la sconfitta ed ha lasciato il campo senza salutare l'avversaria.
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