La richiesta del presidente americano
Joe Biden di effettuare una nuova indagine sulle origini del
coronavirus e, in particolare, sul laboratorio da Wuhan sarebbe
scaturita da una serie di informazioni segrete fornite alla Casa
Bianca da una super spia cinese. Lo sostiene il tabloid
britannico Daily Mail.
Secondo il giornale, che cita il sito Spytalk, lo scorso 10
febbraio il capo del controspionaggio di Pechino Dong Jingwei ha
lasciato la Cina assieme alla figlia e, facendo tappa ad Hong
Kong, è arrivato negli Stati Uniti. Lì avrebbe fornito ai
funzionari americani una serie di notizie sul laboratorio, da
cui qualcuno sostiene possa essere fuggito il virus, che
avrebbero portato il presidente Biden a riconsiderare una tesi
fortemente sostenuta dal suo predecessore Donald Trump.
Se la storia fosse confermata Dong, che nel 2018 è stato
anche vice ministro, sarebbe il più grande disertore della
storia della Cina. La questione della defezione di Dong sarebbe
stata sollevata da funzionari cinesi al vertice sino-americano
in Alaska lo scorso marzo, stando a quanto riferito a Spytalk da
Han Lianchao, ex funzionario del ministero degli Esteri cinese
che ha disertato dopo il massacro di piazza Tiananmen del 1989.
In un tweet di due giorni fa, Han, citando una fonte anonima, ha
affermato che il ministro degli Esteri cinese Wang Yi e il capo
degli affari esteri del Partito comunista Yang Jiechi avrebbero
chiesto agli americani di restituire Dong ma il segretario di
Stato Antony Blinken avrebbe rifiutato.
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