Quasi 200
motociclisti arrivati da tutta Italia a Castiglion Fiorentino
(Arezzo) hanno ricordato la figura di Fabrizio Meoni,
plurivincitore della Dakar e di altre gare internazionali, morto
venti anni fa proprio l'11 gennaio durante il più famoso dei
rally nel deserto.
Il raduno, che ha toccato il monumento lungo la strada
regionale 71 e il cippo commemorativo sulle colline di
Castiglion Fiorentino sulle colline di Castiglion Fiorentino, ha
visto la presenza del sindaco Mario Agnelli che ha dato il via
con la bandierina al giro di ricordo. Prima ha depositato due
rose, una bianca e l'altra azzurra, al monumento, in ricordo non
solo di Fabrizio ma anche della figlia Chiara, morta due anni fa
a 18 anni per un male incurabile. Alla presenza della vedova
Elena, il figlio Gioele, autore di un docufilm dedicato al padre
in programmazione sulla piattaforma Prime, ha ricordato commosso
il campione, ma soprattutto l'uomo Fabrizio Meoni, impegnato in
Africa in progetti che stanno andando tutt'ora avanti grazie
all'impegno dello stesso Gioele con il progetto 'Dakar 4 Dakar'
che ha già raccolto oltre ventimila euro e agli amici centauri
che non hanno mai smesso di dare una mano.
"Giornata difficile. Però, per la prima volta, avendo lo
scorso anno fatto la Dakar con lui, non fisicamente ma con il
cuore, sono più sereno e vivo questo giorno in modo meno amaro
del solito. Sono consapevole della grandezza sportiva e umana di
mio padre - afferma Gioele Meoni, in testa con la sua moto al
raduno - lo prova il fatto che è sempre presente nel cuore e
nella mente di chi gli ha voluto bene dopo venti anni". A breve
Fabrizio Meoni sarebbe diventato nonno. "Il tempo scade il 30 di
gennaio - dice Gioele - sono sicuro che anche in quel caso mio
padre ci sarà".
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