FIRENZE - Inaugurata la seconda linea di produzione di insuline biotech dell'impianto Eli Lilly a Sesto Fiorentino (Firenze). Nel corso della cerimonia d'inaugurazione, i vertici della multinazionale americana hanno annunciato la creazione di una terza linea produttiva di insuline, che sarà operativa entro il 2015, e di ulteriori linee per la realizzazione di dispositivi per la somministrazione di nuovi farmaci antidiabetici.
In base alle stime dell'azienda, entro il 2015 lo stabilimento produrrà a regime 230 milioni di cartucce di insulina all'anno, oltre a 45 milioni di penne per l'insulina e 16,5 milioni di dispositivi per nuove terapie anti diabetiche. "Non si tratta solo della realizzazione di un impianto produttivo all'avanguardia. E' molto, molto di più - ha dichiarato Eric Baclet, general manager di Lilly Italia -. L'investimento - ha continuato - si è tradotto in sviluppo: economico, del capitale umano e del territorio". Entro il 2014, secondo le previsioni della multinazionale, il polo di Sesto Fiorentino impiegherà 550 persone, che arriveranno a 700 entro il 2017. "Secondo uno studio Irpet - si legge in una nota diffusa dall'azienda, se oggi non ci fosse Lilly in Italia ci sarebbero circa 5.500 posti di lavoro in meno, considerando sia i dipendenti che le unità di lavoro create nell'indotto". "Si calcola - prosegue il documento - che per ogni posto di lavoro in Lilly se ne creino altri 5 nell'indotto, moltiplicatore che nel 2018 salirà a 6,3". Ogni anno, complessivamente Lilly Italia dedica alla formazione dei dipendenti circa 32.000 ore per sviluppo di competenze tecniche e capacità manageriali, anche grazie a una rete di partnership con i principali poli universitari toscani e italiani. Il piano di espansione dello stabilimento di Sesto Fiorentino, dichiara l'azienda in una nota, "prevede di espandere il polo affinché diventi un "centro di riferimento mondiale per la produzione di nuovi farmaci biotecnologici" attualmente in fase di sviluppo anche in altri paesi in cui opera Lilly and Company".
"Lilly ha creduto nel sistema Italia e ha agito con lungimiranza, investendo nel nostro Paese ha affermato Eric Baclet -. Qui si sono create le condizioni giuste per cogliere opportunità che altrimenti sarebbero state dirottate in altri paesi. La costruzione di una strategia di sistema è necessaria perché la competizione per gli investimenti internazionali avviene a livello globale".
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