Circa 40 milioni di fatturato,
700 soci, 1.300 ettari coltivati, 5 stabilimenti e cento
dipendenti (50 stagionali), una produzione di mele che
nell'ultima stagione ha toccato i 450.000 quintali e un'offerta
di prodotto che raccoglie anche kiwi, ciliegie, asparagi di
Zambana, patate e susine di Dro. Sono questi i numeri salienti
della nuova cooperativa La Trentina, frutto della fusione delle
cinque realtà (Valli del Sarca, 5 Comuni, Casa, Cofav e La
Trentina) che prima costituivano l'omonimo consorzio. I dettagli
dell'operazione sono stati illustrati nella sala della
Cooperazione a Trento. Un progetto partito un anno fa - ha
spiegato Rodolfo Brochetti, presidente della neonata cooperativa
- e che ha trovato un consenso unanime nelle cinque realtà:
"Saremo più solidi e competitivi - ha detto Brochetti -
garantendo ai nostri soci un reddito stabile e dignitoso".
L'operazione dovrebbe portare nel breve-medio termine un
risparmio di 3 centesimi/chilo.
La fusione ha avuto la benedizione di Apot e Melinda, con cui
c'è un stretto rapporto con La Trentina, garantito dalla
condivisione del direttore generale, Paolo Gerevini. Proprio
Gerevini ha sottolineato l'importanza delle fusioni in un mondo
che si muove velocemente in questa direzione e ha parlato di un
mercato delle mele che subisce forti pressioni sui prezzi a
causa di una produzione europea (14 milioni di tonnellate) ben
superiore ai consumi interni (9).
Roberto Simoni, presidente della Federazione, ha parlato di
"punto di partenza, non di arrivo". L'ex presidente di Melinda,
Michele Odorizzi, uno degli architetti dell'operazione, ha
sottolineato l'importanza di aver compiuto la fusione tra cinque
cooperative sane: "Le fusioni "costrette" non portano buoni
frutti". Il neo presidente di Melinda, Ernesto Seppi, ha messo
in rilievo i risparmi che arriveranno dalle sinergie e la bontà
di avere una cooperativa che offre un ampio paniere di prodotti,
"rispondendo così ad una richiesta del mercato".
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