E' un ordigno di "grande capacità e dimensioni", il sesto del genere fatto brillare nel 2021 nella propria area di competenza, il residuato bellico dal peso di 500 libbre che il reggimento genio ferrovieri di Castel Maggiore (Bologna) disinnescherà domenica a Terni. "Dal controllo visivo il residuato è in condizioni non eccellenti" spiega il colonnello Emilio Giglio, comandante del reggimento. "Contiamo di neutralizzarlo in tempi brevi - continua - e di arrecare così il minor disagio possibile alla popolazione". Il raggio di evacuazione dell'area circostante il luogo di ritrovamento della bomba, fissato a 468 metri per un totale di 4 mila cittadini coinvolti, è stato ridotto rispetto agli 800 metri abituali grazie alla costruzione intorno all'ordigno di una struttura temporanea di protezione, realizzata con gabbioni metallici contenenti sabbia, sovrastati da assi in legno.
"La struttura - spiega il colonnello Giglio - è il risultato di una lunga attività di sperimentazione portata a termine dal centro di eccellenza C-Ied dell'Esercito, in collaborazione con l'Università La Sapienza di Roma, e ha l'obiettivo di mitigare gli effetti dovuti ad un'eventuale esplosione accidentale, limitando il movimento delle schegge".
L'attività di neutralizzazione dell'ordigno avverrà da remoto, tramite un robot comandato a distanza che, una volta entrato all'interno della gabbia, rimuoverà le spolette di testa e di coda. Conclusa questa fase, la bomba sarà infine trasportata in una cava ad Acquasparta, dove in giornata avverrà il brillamento. In totale gli specialisti dell'Esercito di Castel Maggiore hanno svolto nell'ultimo anno oltre 500 interventi (di cui 240 nel 2021) nella propria area di competenza, che comprende Marche, Umbria e le province di Bologna, Forlì Cesena, Rimini e Firenze.
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