E' stata fatta brillare alle 11.47 in una cava la bomba d'aereo da 500 libbre (circa 243 chili) risalente alla seconda guerra mondiale trovata nei giorni scorsi sulle sponde del fiume Paglia, nell'orvietano. Operazione portata a termine dai soldati del Genio ferrovieri di Castel Maggiore che in precedenza avevano rimosso la spoletta e quindi trasportato in sicurezza l'ordigno.
Si è conclusa così la nuova operazione di bonifica che ha interessato l'orvietano dove negli anni sono stati individuati diversi residuati bellici. Un dispositivo messo a punto dalla Prefettura di Terni e seguito passo passo dalla sindaca di Orvieto Roberta Tardani presso la sala operativa della Protezione civile comunale.
Intorno all'ordigno è stata creata un'area di sicurezza con un raggio di 862 metri. E' stato così necessario far allontanare circa 2.400 persone tra Orvieto scalo e Ciconia. Il piano d'intervento predisposto dal Comune ha previsto l'accoglienza in una tensostruttura riscaldata e particolari attenzioni di le persone fragili e i positivi al Covid.
E' stata poi chiusa la circolazione sull'autostrada A1 tra Orte e Fabro, verso nord, e Valdichiana-Orvieto, a sud.
Interrotta anche la circolazione dei treni sulla linea veloce Roma-Firenze e sulla lenta.
Poco dopo le 9, con circa due ore di anticipo sul preventivato, i genieri dell'Esercito hanno concluso la delicata operazione di rimozione della spoletta della bomba. E' stato così riaperto il traffico sull'Autosole ed è ripresa la circolazione dei treni. Con i residenti che hanno potuto far rientro nelle loro abitazioni.
"Ringrazio la Regione, la Provincia, i sindaci, le forze dell’ordine, i volontari della protezione civile e tutti gli enti e le strutture che hanno collaborato alle attività di bonifica, per il grande lavoro svolto in questi giorni per garantire il buon esito delle operazioni" ha detto il Prefetto, Giovanni Bruno, al termine dei lavori di rimozione e brillamento dell’ordigno. "Ringrazio, inoltre, per la disponibilità offerta - ha aggiunto -, i proprietari della cava dove si è proceduto alle operazioni di brillamento. Un apprezzamento particolare va ai militari dell’Esercito, costantemente impegnati sul territorio nazionale per la bonifica da ordigni inesplosi, i quali anche in questa occasione hanno dato prova di una grande professionalità tecnica e operativa”. L’ordigno bellico - è detto in un comunicato della Prefettura - era stato rinvenuto sul greto del fiume Paglia, in località Ciconia ad Orvieto, il 27 ottobre scorso. Le attività di disinnesco e brillamento - viene sottolineato ancora - si sono concluse con "largo anticipo rispetto al previsto, grazie alla perfetta sinergia tra i militari dell’Esercito, le Forze di polizia e gli altri soggetti coinvolti, garantendo la massima sicurezza di tutti i residenti con i minori disagi possibili alla collettività".
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