(ANSA) - SPOLETO (PERUGIA), 24 FEB - Aveva denunciato per
diffamazione a mezzo stampa il giornalista spoletino Carlo
Ceraso nei confronti del quale era stata però disposta
l'archiviazione del procedimento e quindi lo stesso pm aveva
indagato per calunnia l'ex consigliere della Spoleto Credito e
servizi Leodino Galli che ora il giudice unico della città umbra
ha condannato a un anno e quattro mesi di reclusione pena
sospesa (disponendo il risarcimento danni da quantificare in
sede civile ma con una provvisionale di 10 mila euro). Nel
processo si sono costituiti parti civili l'Ordine nazionale dei
giornalisti e la Federazione nazionale della stampa.
Secondo il difensore di Ceraso, l'avvocato Iolanda Caponecchi,
si tratta del "primo caso del genere registrato in Italia". "Nel
quale - ha aggiunto - una cosiddetta querela temeraria si
ritorce contro chi l'ha presentata. E' anche significativo che
il pubblico ministero abbia aperto d'iniziativa il procedimento
per calunnia e non dopo una nostra denuncia".
Ceraso era stato querelato per alcune notizie pubblicate sul
sito Tuttoggi, sostenendo la veridicità della sua ricostruzione.
Il procedimento era stato quindi archiviato e si era aperto
quello a carico di Galli la cui difesa ha sostenuto la mancanza
dell'elemento "soggettivo" del reato chiedendone l'assoluzione.
Processo concluso con la condanna di oggi.
Il giudice ha anche disposto un risarcimento una tantum di 5
mila euro ciascuno per Ordine dei giornalisti e Fnsi. (ANSA).