(di Enrico Marcoz)
E' rimasta piantata solo per 166 giorni la bandierina della Lega sulla Valle d'Aosta. Il Consiglio regionale ha approvato - con 18 voti a favore e 17 contrari - la mozione di sfiducia "costruttiva" nei confronti della presidente Nicoletta Spelgatti, la 'pasionaria' del Carroccio ai piedi del Monte Bianco, che si era insediata il 27 giugno scorso. Al suo posto è stato nominato Antonio Fosson, medico chirurgo in pensione, già senatore: guida una coalizione di forze autonomiste (Union valdotaine, Alpe, Stella alpina, Union valdotaine progressiste, Pour notre Vallée), alcune delle quali sostenevano il governo precedente.
L'ex maggioranza a trazione leghista era nata all'indomani delle elezioni - in cui il movimento di Salvini era balzato al 17% - e si è liquefatta sulla crisi del Casinò de la Vallée di Saint-Vincent, a serio rischio fallimento (il bilancio del 2017 si è chiuso con un 'rosso' di 21 milioni di euro ed è stato avviato un concordato preventivo che prevede il taglio di 275 posti di lavoro). Dopo settimane ad alta tensione, è quindi arrivato l'epilogo per il governo di Nicoletta Spelgatti, accusata dagli ex alleati di "mancanza di condivisione e di trasparenza", di "eccessiva risolutezza". "Quelli della Lega decidevano tutto da soli e in Giunta arrivavano solo le determinazioni da avallare. Non si poteva andare avanti" spiega un ex assessore. "Mi hanno voluto fermare - replica Spelgatti - perchè stavamo lavorando bene e con serietà. Se avessimo avuto ancora qualche giorno a disposizione, avremmo messo le mani su altri importanti dossier come la sanità e l'aeroporto".
Aggiunge: "Ci è stato chiesto insistentemente di entrare nella nuova maggioranza, anche con importanti promesse, ma noi non vogliamo aprire nessun dialogo con queste forze, d'accordo con via Bellerio".
Al secondo piano di piazza Deffeyes si è insediato Antonio Fosson, politico 'navigato' e uomo di mediazione intorno a cui si sono raccolte diverse anime della galassia autonomista.
"Questa è una maggioranza che dovrà essere in grado di dialogare, di fare sintesi. Non si può governare da soli, bisogna avere la capacità di mediare. E' il dialogo che consente il cambiamento, forse è quest'aspetto che è mancato alla presedente Giunta" ha detto in aula. Al suo fianco, in maggioranza, avrà alcuni big della politica valdostana come gli ex presidenti Augusto Rollandin e Laurent Vierin. "E' un progetto - ha aggiunto - di responsabilità e di sicurezza. Un governo istituzionale con uno sguardo ai problemi concreti.
Vogliamo portare quel cambiamento che da altre strade non è arrivato. Si poteva andare ad elezioni ma prima c'è da approvare un bilancio e da modificare la legge elettorale. Stiamo vivendo un momento di crisi e di emergenza".