(ANSA) - VENEZIA, 30 GEN - L'Ulss 3 Serenissima interviene
sul caso del questionario medico per le visite di
neuropsichiatria infantile che chiede l'indicazione della
"razza" del paziente, precisando che questo termine "non compare
in alcuno dei moduli utilizzati presso la Neuropsichiatria
infantile dell'Ulss, ne' con finalità cliniche ne' con finalità
statistiche".
"A queste ultime - spiega -, si assolve con la registrazione
della 'nazionalità' dell'utente, dato evidentemente
significativo nel rapporto con l'utente". Il caso, dopo quello
di Bolzano, era stato sollevato ieri in Veneto dal consigliere
regionale Piero Ruzzante. L'Ulss conferma, tuttavia, che il
termine "razza" compare in un altro documento, utilizzato sempre
dai servizi della Neuropsichiatria infantile: il test "Child
Behavior Check-List" (Cbcl), questionario internazionale
validato nel 2001 da tre istituti universitari, utilizzato a
livello mondiale, "che come tale non è suscettibile di modifiche
da parte degli enti che lo somministrano".