"Oggi non avremmo una città se nell'aprile 2009 non ci fossero state deroghe rispetto alla normativa sugli appalti per il progetto Case, per i Map, per i Musp, per i moduli abitativi dei comuni del cratere. Se avessimo seguito procedure ordinarie, saremmo nella situazione in cui si trovano oggi le aree del Centro Italia, con i Sae consegnati dopo due anni". Così il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi (FdI), facendo il punto sulla ricostruzione del capoluogo abruzzese, ha messo l'accento sulle norme che stanno accendendo il dibattito sugli eventi del Centro Italia del 2016 e 2017, dopo l'ultimo intervento del sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla ricostruzione, Vito Crimi, che su Facebook, ha annunciato di essere pronto "a predisporre modifiche sostanziali alla normativa e alle leggi esistenti, così da semplificare le procedure nella ricostruzione sia privata che pubblica".
Per quanto riguarda L'Aquila, il 6 aprile cade il decennale dal sisma del 2009, che fece 309 vittime. Un anniversario, dice il sindaco Biondi, che "servirà anche per raccontare di quanta bellezza ci stiamo riappropriando. Tanti problemi, ma anche tanti esempi di rinascita. Quello che sta succedendo all'Aquila è straordinario. Il decennale vuole essere un racconto in positivo per far vedere cosa sta diventando L'Aquila, dove è in corso la più grande e inedita opera di rigenerazione urbana".
La ricostruzione privata, riferisce Biondi "è al 70% ed entro tre anni sarà completata. Entro tre anni i cittadini italiani potranno vedere il frutto degli sforzi economici e intellettivi di questa nazione e di questi luoghi". La ricostruzione pubblica, invece, sottolinea il primo cittadino dell'Aquila, "segna il passo. E da questo punto di vista c'è bisogno di una semplificazione delle procedure e di un rafforzamento delle strutture pubbliche a tutti i livelli che si occupano di appalti e opere pubbliche".
Da qui la proposta di Biondi di una normativa unica. "Occorre uscire dalla logica delle emergenze viste singolarmente. Quello che serve - dice il sindaco - è una normativa unica sulle emergenze e sulle ricostruzioni, che siano calamità che derivino dal terremoto o dalle alluvioni, o dal ponte Morandi. Un modello standard in cui siano codificate anche le deroghe" per garantire trasparenza e tempi celeri. Sul fatto del dov'era e com'era, Biondi si dice d'accordo con Crimi: "E' la logica che stiamo cercando di superare. Più difficile, più faticoso forse anche più lungo, ma dà anche il segno di un cambiamento".
Infine il decennale. L'obiettivo, dice Biondi "è far riscoprire che quella città che abbiamo visto con le lacrime agli occhi per la tragedia oggi possiamo rivederla con le lacrime agli occhi per l'emozione che danno luoghi straordinari che stiamo restituendo alla comunità. Parlo di Collemaggio, della Chiesa delle Anime Sante, ma anche di quello che sarà a breve, San Filippo, San Silvestro, il teatro comunale, Palazzo Margherita, le decine dei cortili dei palazzi signorili privati, Palazzo Artinghelli, il palazzetto dei Nobili. Ci sono decine e decine di luoghi pubblici o privati di cui questa città si sta riappropriando, e che devono essere fatti conoscere".