(ANSA) - CROTONE, 1 FEB - Il cranio di Carìa, appartenente ad
una sepoltura di età neolitica (3500-3000 a.C.), ed il cippo di
Faillo, testimonianza della città greca di Kroton (480-470
a.C.), sono tornati a Crotone. I due reperti, lo scorso anno,
erano stati trasferiti dalla città, dove si trovavano esposti,
al Museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria.
Il cranio di Carìa ha ripreso il proprio posto nelle
collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Crotone, che si
trova nel centro storico della città mentre il cippo di Faillo è
stato riportato nel Museo di Capo Colonna.
Per quanto riguarda il cranio Carìa, è scritto in una nota
del Polo museale della Calabria, "un'attenta operazione di
verifica delle consistenze delle varie raccolte ha confermato
l'appartenenza del reperto al museo crotonese. Esso fu donato
dal marchese Armando Lucifero al museo locale (allora civico),
il quale lo scoprì nel lontano 1899 nella località Carìa del
comune di Girifalco (Catanzaro), per poi divenire di proprietà
statale allorché le collezioni del Museo Civico passarono in
blocco all'odierno Museo Archeologico Nazionale nel momento
della sua istituzione nel 1968". Il cippo di Faillo, invece, "in
ragione della sua grande valenza identitaria per la città
pitagorica, pur essendo legittimamente inventariato nei
cataloghi del Museo Nazionale di Reggio Calabria - riporta la
nota - verrà concesso in deposito temporaneo al Museo di Capo
Colonna".
Il trasferimento da Crotone dei due reperti aveva suscitato
critiche. "Ma, al di là degli aspetti
burocratico-amministrativi, va precisato - fanno sapere dal Polo
museale della Calabria - che le novità derivanti dal nuovo
assetto interno al Ministero e che prevedono di fare del Museo
Archeologico di Reggio Calabria il perno attorno al quale possa
ruotare l'intero sistema dei musei calabresi, hanno reso il
riallestimento del museo reggino un work in progress, cui è
importante prendano parte tutti gli istituti museali presenti in
regione. Proprio per questo, la logica del progetto scientifico
di riallestimento presenta il Museo di Reggio come Museo delle
Città della Magna Grecia, in linea con l'idea del primo
Soprintendente, l'archeologo Paolo Orsi. Perciò si è previsto
che ciascuna delle poleis della Calabria abbia una sua degna
rappresentanza all'interno dell'esposizione e, soprattutto, che
i pochi reperti allestiti nelle tre vetrine dedicate a Crotone
siano rappresentativi della potenza crotoniate per una sede
espositiva di richiamo internazionale, avendo quel museo grandi
attrattori nei Bronzi di Riace". (ANSA).