(ANSA) - CURINGA (CATANZARO), 28 MAG - E' nella piana di
Lamezia Terme, ad Acconia di Curinga, il "posto delle fragole",
in Calabria. Un distretto agricolo di fatto - merito anche di
condizioni favorevoli come natura e microclima - dove ogni anno
vengono prodotte oltre 20 mila tonnellate del frutto che
appartiene alla famiglia delle rosacee. E dove, inoltre, vengono
condotti studi e ricerche sperimentali in materia di
rinnovamento varietale e di innovazione produttiva.
Sono circa 250 gli ettari di terreno coltivato a fragole in
questo angolo di Calabria, che danno lavoro a circa duemila
addetti. Il 70% della produzione locale prende la strada dei
mercati del nord dove il prodotto è molto richiesto e
apprezzato, mentre un quinto circa varca anche i confini esteri.
Anche per questo ad Acconia, alla fragola, regina della
primavera, viene dedicata una festa in piazza tra degustazioni e
approfondimenti. Un appuntamento - animato dal Comune, dalla
Proloco, dalla Confederazione italiana agricoltori e dalla
Camera di Commercio di Catanzaro - che si è affermato tra gli
eventi più seguiti del periodo primaverile.
Dotate di un buon contenuto calorico, a ragione dell'elevato
tenore zuccherino, le fragole rappresentano una eccellente fonte
di vitamina C (50% più delle arance) e di flavonoidi, come gli
antociani, con spiccate caratteristiche anti-infiammatorie.
Noto e apprezzato sin dal tempo dei Romani, il piccolo frutto
rosso, era conosciuto per la delicata fragranza, da cui il nome
latino di "fragaria". La fragola, nei secoli a seguire, compare
negli orti di Francia come pianta ornamentale mentre nel XVI
secolo si affermano le sue qualità benefiche. Per arrivare alla
coltivazione intensiva, bisogna giungere alla seconda metà del
XVIII secolo, con un ulteriore balzo in avanti nel XIX, grazie
all'introduzione della specie americana e la creazione di
numerosi ibridi.
Oggigiorno le fragole, oltre che consumate fresche, restano
ingrediente principale di gelati, granite, marmellate, frappé,
dolci, macedonie e torte, senza dimenticare, però, che
l'utilizzo in gastronomia (risotto) non pare avere limiti.
Ad Acconia e nella Piana di Lamezia, comunque, la
coltivazione delle fragole ha prodotto negli ultimi decenni un
considerevole impatto sia da un punto di vista economico che
occupazionale. Adesso, l'obiettivo principale, per quanti
guardano all'ulteriore valorizzazione del prodotto, è il
riconoscimento del marchio di qualità. Un traguardo
raggiungibile.(ANSA).