(ANSA) - CATANZARO, 5 GEN - La Calabria è nelle condizioni
di farsi un nome all'interno dei circuiti enogastronomici che
contano. Parola del New York Times.
La "bibbia" del giornalismo internazionale, nella sezione
Travel della sua edizione web, inserisce, infatti, la Calabria
tra i 52 posti da visitare nel 2017. In particolare il
quotidiano statunitense dedica attenzione alla ristorazione e
all'accoglienza della "punta dello Stivale" e consacra la
regione come luogo d'Italia dove, al di fuori dai classici
circuiti del turismo internazionale come Firenze o Roma, si
possono trovare alcune delle pietanze più interessanti.
La giornalista Danielle Pergament fornisce anche delle
precise indicazioni. E si tratta di insegne tra le principali
del buon mangiare e bere come il ristorante Abbruzzino di
Catanzaro, il Ruris di Isola Capo Rizzuto e il Dattilo di
Strongoli.
L'elenco spazia tra le eccellenze agroalimentari e vere e
proprie unicità calabresi: il bergamotto, il peperoncino con i
suoi tanti piatti piccanti. Con una sottolineatura particolare
legata ai prezzi modici.
Il "Nyt" evidenzia poi l'importanza crescente
dell'agricoltura biologica, che rappresenta una delle colonne
portanti del settore primario regionale e del vino, prodotto da
alcuni anni a questa parte grazie alla scoperta e alla
valorizzazione di vitigni autoctoni come il magliocco, il
mantonico bianco, il gaglioppo e il greco.
Una ribalta importante ma non del tutto inattesa dal mondo
agricolo calabrese. "Quello del New York Times - afferma Pietro
Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria - rappresenta un
riconoscimento internazionale alla Calabria, ai suoi
protagonisti e al cibo che testimonia come la nostra sia una
regione che si fa strada e possiede un modello di sviluppo
sostenibile su cui puntare. Modello che é quello agroalimentare,
che ha produzioni uniche e distintive. Questa è la Calabria
bella e vera che piace e vince e che come Coldiretti - aggiunge
Molinaro - abbiamo rappresentato a Expo Milano. Una Calabria,
antica, autentica e accogliente che, dopotutto, è sotto i nostri
occhi e che si distingue con imprese agricole ed agroalimentari
che sanno valorizzare i punti di forza. Gli stessi che poi
diventano straordinari quando fanno un tutt'uno con
l'enogastronomia e il turismo di qualità a prezzi giusti".
(ANSA).