(ANSA) - NAPOLI, 09 FEB - "Esiste ed è provata
scientificamente l'aggravante dei futili motivi": a
sottolinearlo, oggi, nell'aula 115 del Nuovo Palazzo di
Giustizia, l'avvocato Maurizio Capozzo legale della famiglia di
Tullio Pagliaro, ucciso con un colpo di pistola alla testa la
notte il 28 e 29 ottobre 2021 a Ercolano (Napoli), mentre era in
auto con Giuseppe Fusella, anche lui assassinato allo stesso
modo perché entrambi scambiati per ladri.
Imputato è l'autotrasportatore Vincenzo Palumbo, accusato di
duplice omicidio volontario aggravato.
Nella sua arringa l'avvocato Capozzo ha ribadito che Palumbo,
"un soggetto sano che ha una avuto una reazione abnorme" era
unicamente animato "dalla volontà di lavare l'onta" di un furto
in casa subìto il mese prima. Per questo non esita a prendere la
sua pistola e sparare. "E - ha ricordato Capozzo - Palumbo non è
un principiante con le armi, è un cacciatore, aveva il porto
d'armi per la caccia (oltre quello per uso sportivo) ed è
abituato a sparare a bersagli in movimento, a una quaglia che
vola. Sapeva certamente che sparare così come ha fatto - ha
evidenziato il legale - significava uccidere". L'avvocato, che
nei giorni scorsi ha consegnato un'ampia e dettagliata memoria
alla Corte di Assise, ha poi delineato il comportamento del
camionista dopo avere sparato contro la Fiat Panda dei ragazzi:
"Li ha visti lì, agonizzanti, - ha detto facendo trasparire un
filo di commozione - e non li soccorre, non li aiuta, dopo avere
commesso un grossolano errore... che considerazione possiamo
avere di una persona che non ha avuto nessuna pietà umana". "I
genitori mi hanno sempre detto 'qualunque sia l'esito nessuno ci
potrà restituire nostro figlio e niente potrà attenuare il
dolore per la sua morte'. Palumbo ha distrutto le famiglie delle
due vittime, ma anche la sua, e una pena esemplare non significa
che la società si è vendicata", ha concluso Capozzo. (ANSA).