(ANSA) - CASERTA, 07 MAR - Ladri a casa dell'ex vicesindaco
di Aversa e Mondragone (Caserta), Benedetto Zoccola, attualmente
consigliere nel comune calabrese di San Luca (Reggio Calabria),
che da 11 anni vive sotto scorta per le minacce della camorra.
Il fatto è accaduto tre settimane fa ma solo oggi Zoccola ha
deciso di raccontarlo con un post su facebook, pubblicando anche
alcuni frame dei banditi ripresi dalle telecamere
dell'abitazione.
Lo ha fatto "perché - dice - il silenzio uccide. Nel corso
della notte due persone si sono introdotte in casa mentre io e
mia moglie, incinta di 8 mesi, stavamo dormendo. Per fortuna ci
siamo svegliati ed è stato evitato il peggio, anche se mia
moglie è finita in ospedale per lo spavento! (poi dimessa, ndr).
La presenza delle telecamere, la vigilanza e il passaggio delle
forze dell'ordine, non hanno dissuaso queste bestie (senza
offesa per le bestie) ad introdursi in un'abitazione con la
certezza di trovarci qualcuno all'interno. Cosa avrebbero fatto
se fossero risusciti ad entrare?".
"So benissimo cosa ci avrebbero fatto. Perché l'ho già
vissuto sulla mia pelle 11 anni fa. Quando mi hanno messo una
bomba nel mio ufficio - ricorda Zoccola - e quando mi hanno
chiuso nel cofano di un auto per poi massacrarmi di botte in un
campo. Ma oggi più che mai devo proteggere la mia famiglia, devo
tutelare mia moglie e la nostra bambina che porta in grembo.
Abbiamo guardato e riguardato le immagini della telecamera fino
a capire una serie di cose... Nonostante tutto... ancora una
volta non ci resta che riporre la massima fiducia nello Stato e
nelle forze dell'ordine con l'auspicio che sia veramente la
volta buona! Perché chi combatte le criminalità organizzata va
tutelato e mai abbandonato". "Per la camorra il mio destino e'
stato già scritto. Solo lo Stato può cambiarlo", conclude l'ex
vice-sindaco di Aversa e Mondragone, che si rammarica perchè,
essendo sotto scorta, non potrà accompagnare la moglie in
ospedale quando nascerà la prima figlia. "Questi sono i
privilegi di avere la scorta" conclude. (ANSA).