(ANSA) - ROMA, 16 MAR - Giudizio immediato al tribunale di
Cassino per il 42enne Adolfo Antinozzi, che poco dopo la
mezzanotte di Capodanno scorso ha travolto e ucciso con l'auto,
a San Vittore del Lazio, il 77enne di origini francesi Georges
Christian Galvez, dandosi alla fuga per poi essere rintracciato
e fermato dai carabinieri un'ora dopo. Antinozzi, come emerso
dalle analisi effettuate dopo l'incidente, era ubriaco al
volante. A disporre il processo immediato il prossimo due maggio
per Antinozzi, residente a Sessa Aurunca (Caserta), è stato il
Gip di Cassino Domenico Di Croce, che ha accolto la richiesta
del pm Francesca Fresch, ritenendo sussistente l'evidenza
probatoria e riconoscendo l'estrema gravità della condotta. Nel
giudizio si sono i costituiti i familiari della vittima. Dalle
indagini dei carabinieri è emerso che Antinozzi, il primo
gennaio dopo la mezzanotte, era uscito da un cenone in un
ristorante di San Vittore assieme alla compagna, che risiede nel
comune del Frusinate, e, si era messo alla guida della Fiat
Panda della donna, seduta a fianco. Intorno alle 0.40 la
tragedia, con l'auto del 42enne che ha travolto Georges
Christian Galvez mentre questi stava salendo in auto,
parcheggiata sul ciglio della strada, dove c'era anche la
compagna, che ha assistito all'investimento. Antinozzi, è
emerso, non solo non si fermò, ma accompagnò la donna a casa e
se ne tornò in taxi a casa sua, dove fu rintracciato quasi
subito dai carabinieri. Determinanti per le indagini le immagini
immortalate da una delle telecamere di video-sorveglianza
installate poco prima del luogo del sinistro, attraverso le
quali i militari sono riusciti a ricopiare il numero di targa e
a rintracciare neanche un'ora dopo il fatto la donna,
proprietaria della vettura; è lei che ha indicato nel compagno
il "pirata" che era alla guida della sua Panda. "Gli avevo detto
di fermarsi - raccontò la donna ai carabinieri - ma lui ha detto
che non era successo nulla e che si era solo rotto lo
specchietto retrovisore". Dopo l'incidente, Antinozzi fu posto
agli arresti domiciliari, poi revocati e sostituiti con la
misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla polizia
giudiziaria, tuttora in corso. (ANSA).