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Giovane: ucciso: capo Mobile, testimonianze ma anche omertà

Con la Ps hanno collaborato amici della vittima e dell'omicida

(ANSA) - NAPOLI, 22 MAR - "Ci sono state testimonianze determinanti, ma c'è stata anche molta omertà". Lo ha detto il primo dirigente della Polizia di Stato Alfredo Fabbrocini, capo della Squadra Mobile di Napoli, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta stamattina in Questura.
    "A collaborare con la Polizia - ha aggiunto il dirigente - sono state alcune persone presenti, alcuni amici della vittima e anche qualche amico del presunto omicida". Secondo quanto emerso dalle indagini, il presunto autore dell'omicidio di Francesco Pio Maimone (il 18enne estraneo a una lite estemporanea scoppiata per futili motivi, morto la notte tra domenica e lunedì scorsi, davanti a un chiosco sulla strada degli chalet del lungomare di Napoli), il 19enne Francesco Pio Valda, sarebbe rientrato nel suo quartiere di origine (Barra) accompagnato da una persona a lui vicina. Dal luogo della tragedia si è allontanato subito dopo gli spari e una persona l'ha caricato in macchina. Circa la dinamica dell'accaduto, sembrerebbe che il presunto autore dell'omicidio abbia sparato - prima qualche colpo in aria e poi sulla folla - mentre si stava allontanando dal chioschetto dove è scoppiata la lite, quando ormai era nei pressi di un altro chalet vicino.
    La Squadra Mobile l'ha scovato ieri, al termine di indagini, a casa di alcuni conoscenti, nel quartiere Ponticelli. La Polizia, grazie ad alcune attività, ha individuato il luogo dove si era nascosto e nel pomeriggio il giovane è stato fermato. Al momento non è chiaro contro quale giovane Valda abbia sparato.
    (ANSA).
   

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