(ANSA) - NAPOLI, 29 MAR - Hanno atteso per sei mesi ma ora i
1600 studenti dell'istituto superiore "Marconi" di Giugliano non
sanno più a chi rivolgersi. Sono scesi più volte in piazza ma le
loro proteste non hanno sortito il risutato sperato. Ed ora -
con l'avvicinarsi degli esami di stato - già pensano a nuove
proteste. Da settembre scorso non hanno più una sede perchè
sono stati sfrattati dallo storico edificio di via Basile che è
inagibile ed hanno dovuto seguire le lezioni solo di pomeriggio,
ospitati in altre 4 scuole di Giugliano. Per mesi hanno atteso
che la Città Metropolitana provvedesse a trovare delle soluzioni
altrnative. L'ex Provincia di Napoli ha individuato una prima
sede alternativa in via Pirozzi che però è insufficiente: sono
appena 25 aule a fronte di 60 che ne servirebbero. Per questa
struttura non è stato ancora sottoscritto il contratto di
locazione. Poi c'è una seconda sede in via Spazzilli. Dalla
Citta Metropolitana la consigliera delegata alla Programmazione
scolastica, Ilaria Abagnale, solo attraverso un comunicato, fa
sapere che la prossima settimana verrà sottoscritto il contratto
di locazione per la seconda struttura di via Spazzilli.
"Crediamo comunque di essere in dirittura di arrivo per la
soluzione definitva", dice sempre attraverso la nota Abagnale.
Rassicurazioni che non tranquillizzano gli studenti. Ritengono
inaccettabile che ci siano voluti sei mesi per la sottoscrizione
di due contratti di locazione.
Indice puntato anche contro il sindaco di Giugliano, Nicola
Pirozzi. Il Comune ha detto di aver messo a disposizione una
struttura pubblica in via Sant'Anna: "Edificio - dicono gli
studenti -da ristruttuarare con lavori molto articolati E poi le
procedure amministrative sono state avviate?"
A settembre scorso per il Marconi era stato ipotizzato il
trasferimento presso un edificio pubblico a Melito, grazie alla
disponibilità del sindaco Luciano Mottola che si era fatto
avanti. Soluzione, bocciata dalla politica giuglianese, che
però per il consigliere Abagnale "avrebbe consentito di
risolvere al meglio le esigenze del territorio no creando troppi
problemi di mobilità". (ANSA).