(ANSA) - NAPOLI, 31 MAR - Già 26 aggressioni dall'inizio
dell'anno tra le Asl Napoli 1 e 2, 68 gli episodi denunciati nel
2022 solo negli ospedali del capoluogo partenopeo. Una
situazione "molto pericolosa" per gli operatori sanitari, con
una violenza consumata in media ogni tre giorni ma, al momento,
solo al Vecchio Pellegrini e all'Ospedale del Mare "in questo
caso da pochissimi giorni risulta la presenza fissa delle forze
dell'ordine". Parla di allarme in Campania il Nursing Up,
sindacato che rappresenta gli infermieri.
"La Campania, la prima regione in Italia per numero di
aggressioni drammaticamente consumate ai danni degli operatori
sanitari - sostiene Antonio De Palma, presidente nazionale del
Nursing Up -risulta, almeno per il momento, completamente
abbandonata a se stessa. Un professionista della sanità, ogni
tre giorni, in Campania, per la maggior parte infermieri,
subisce una violenza fisica o psicologica. Il piano del
Ministero degli Interni, avviato a metà gennaio, che ha previsto
l'attivazione di 51 nuovi presidi di pubblica sicurezza da Nord
a Sud, al momento - sostiene il Nursing Up - esclude la maggior
parte degli ospedali di uno dei territori più martoriati dalle
violenze contro gli infermieri e gli altri professionisti del
comparto. La realtà rimane preoccupante".
Tra gli episodi citati, l'ultimo in ordine di tempo in una
clinica di Acerra, con un'aggressione furiosa solo legata a
presunti lunghi tempi d'attesa. Riportando la proposta lanciata
da 'Nessuno Tocchi Ippocrate', gruppo Fb che denuncia le
aggressioni agli operatori sanitari, De Palma chiede: "c'è
allora davvero bisogno dell'esercito? Se il rischio è di avere
ancora presidi sanitari sguarniti di forze dell'ordine, allora
pensiamo anche noi di sì". (ANSA).