(ANSA) - SALERNO, 06 APR - "L'Inter ha una rosa ampia e di
grande qualità con tante soluzioni importanti. Sono una squadra
fisica che sfrutta tantissimo le palle inattive. Non credo al
fatto che possiamo trovare una squadra stanca, è in corsa per
grandi obiettivi ed è stata creata per vincere in tutte le
competizioni". Così Paulo Sousa, allenatore della Salernitana,
ha presentato il match di domani contro l'Inter. "Dobbiamo
competere con le nostre armi ed essere intensi sulla pressione e
sulle coperture. Bisogna saper difendere sia in un blocco alto
che basso. Sappiamo che sarà una partita difficile, dobbiamo
capire dove possiamo avere più spazio per fare male ai nostri
avversari e seguire il nostro piano strategico. Dobbiamo
crederci e mettere in campo la giusta determinazione,
convinzione e voglia di giocare. Dobbiamo cercare di avere tutti
pronti per aiutarci in ogni momento". Il tecnico portoghese ha,
poi, parlato della condizione del gruppo.
"Sono arrivato in un momento molto delicato, abbiamo cercato di
mantenere alcune cose e dare un'impronta come modello di gioco.
A me piace coinvolgere tutti per avere calciatori freschi e con
diverse caratteristiche. Dobbiamo avere equilibrio, stabilità e
fiducia in tutti. La qualità degli allenamenti, la competizione
interna e con gli avversari sono fondamentali per crescere di
livello. Dopo la sosta per le nazionali non era facile tornare
in campo e fare una prestazione di un certo tipo. Nella seconda
parte della partita con lo Spezia abbiamo perso il controllo del
palleggio e non siamo riusciti a fare quello che volevamo. A
volte si vince anche non giocando al massimo livello, bisogna
saper soffrire ma prendere punti".
Sousa ha quindi concluso: "Credo che abbiamo consapevolezza dei
nostri mezzi e identità di squadra, tutte le partite sono buone
per ottenere punti salvezza. Dobbiamo avere gioia di
confrontarci con un avversario forte per rendere orgogliosi i
nostri tifosi e farli sentire rappresentati. Voglio una squadra
corta che cerca di concedere poco e capace di avere maggiormente
il controllo del gioco. Dobbiamo giocare per essere fieri di noi
stessi". (ANSA).