(ANSA) - NAPOLI, 09 APR - "Non accendere il barbecue con
l'alcol, rischi la vita": è questo l'appello che arriva dal
reparto terapia intensiva grandi ustionati del Cardarelli che
ogni anno, in occasione della Pasquetta, è chiamato a prendersi
cura di nuovi pazienti vittima di gravi ustioni causate
dall'esplosione dell'alcol adoperato per accendere il fuoco. È
ancora troppo diffusa, infatti, la pratica di alimentare brace o
focolare spruzzando alcol dalla bottiglia direttamente sul fuoco
e, data l'elevata infiammabilità dei liquidi, capita spesso che
la fiamma risalga la linea dello spruzzo e faccia esplodere la
bottiglia tra le mani dell'utilizzatore.
Dice Romolo Villani, direttore dell'UOC Terapia intensiva Grandi
ustionati: "Nel 2022 abbiamo assistito 103 pazienti presso il
nostro centro, oltre la metà di essi era arrivata a noi per
incidenti verificatisi utilizzando l'alcol per accendere il
fuoco o alimentare la brace; quindici tra queste persone sono
decedute nonostante le nostre cure. I pazienti che arrivano a
noi a seguito di questo tipo di incidenti sono diversi in base
alla stagione; d'inverno si tratta di anziani che accendono il
focolare, in primavera ed estate sono giovani che alimentano il
barbecue. L'appello che rivolgiamo a tutti è di prestare la
massima attenzione nell'accensione di fuochi e barbecue,
evitando sempre l'utilizzo di alcol per alimentare la fiamma;
per una leggerezza di pochi istanti si rischia la morte o gravi
danni permanenti".
L'Unità Terapia Intensiva Grandi Ustionati del Cardarelli è il
punto di riferimento nel Centro Sud per il trattamento delle
ustioni più gravi. I pazienti che vengono trattati in questo
reparto sono in condizioni critiche e sono assistiti da
un'equipe altamente specializzata. Il trattamento di questi
pazienti è estremamente complesso e lungo, coinvolgendo diverse
specialità. Coloro che superano la condizione di maggiore
criticità completano il percorso assistenziale presso il Centro
Grandi Ustionati - Chirurgia Plastica Ricostruttiva
dell'Ospedale. (ANSA).