(ANSA) - NAPOLI, 11 APR - Aulo Pedicini al MANN con "Annerite
scaglie": nelle sale che introducono alla sezione epigrafica e a
quella così detta metropolitana, fino al 26 giugno, mostra
antologica con teche, sculture in bronzo, collages. Il titolo
della personale, a cura di Generoso Bruno, nasce dalle parole di
un ultimo componimento del fratello Gerardo, che suggeriscono
una origine primordiale, quasi alchemica, della scultura
dell'artista di Foglianise.
Nato nel 1942 e attivo dagli anni '60 sulla scena artistica
napoletana, Pedicini ha attraversato le neoavanguardie degli
anni '70, muovendo dagli echi del post-cubismo e del surrealismo
dada, utilizzando anche materiali non convenzionali.
Le opere in mostra, quasi un centinaio, rappresentano una vera e
propria antologia arricchita degli ultimi lavori, nei quali è
tornato all'assemblaggio, questa volta attraverso la tecnica del
collage. Si parte dalle teche degli anni '60, passando ai più
recenti bronzi (circa 15 opere) per arrivare agli ultimi lavori
pittorici (circa 85). La ricerca più recente è esemplificata da
una caleidoscopica moltitudine di interventi sulle scale di
grigio in glossy paper e dalle numerose trasposizioni di questi
su tela e altri supporti.
Nella sala che introduce alla sezione metropolitana, aperta da
uno scatto di Mimmo Jodice all'Anfiteatro Flavio di Pozzuoli, è
presentata l'intera serie fotografica della performance
"Progressione in uno spazio definito", del 1966, in cui Pedicini
è ritratto dall'obiettivo dello stesso Jodice.
Aulo Pedicini scultore, pittore, performer, grafico, incisore e
decoratore di tessuti, vive e lavora a Napoli. Le sue opere sono
presenti in diversi musei e istituzioni pubbliche in Italia e
nel mondo. (ANSA).