(ANSA) - CASERTA, 12 APR - E' tutto pronto per il
trasferimento dei migranti del Sai di Caserta, il Sistema di
Accoglienza e Inclusione sospeso a metà febbraio per sei mesi
dal ministero dell'Interno su richiesta del Comune. Dei 105 che
erano nelle scorse settimane, ne sono rimasti una settantina,
che andranno, come stabilito dal Viminale, nei Sai di altre
province e regioni in cui c'era spazio; ma un gruppo di
migranti, tutti di origine africana, contesta il trasferimento,
trattandosi di ragazzi che in questi anni di Sai avevano
iniziato un percorso di reale inclusione e integrazione,
frequentando istituti scolastici, scuole calcio, corsi di
formazione; il grosso dei migranti, una ventina, tutti
pachistani e bengalesi, andrà tra Bologna e la sua area
metropolitana (Nuovo Circondario Imolese), ed in ogni caso sono
stati trasferiti per gruppi (altri 5 andranno a Mesagne nel
Brindisino), mentre la maggior parte dei ragazzi provenienti dai
paesi sub sahariani saranno trasferiti anche da soli in paesini
campani, calabresi e pugliesi, "dove - è la paura di Omar
Mohamed, sudanese 18enne che sta svolgendo a Caserta un corso di
informatica, frequenta la scuola guida e quest'anno vuole
prendersi il diploma di terza media - sarà impossibile
continuare il percorso iniziato. Perché non ci trasferiscono
anche a noi in città come Bologna, dove avremmo tutte le
opportunità di continuare ad integrarci"? Omar è destinato ad un
Sai di Bartolomeo in Galdo, piccolo comune del Sannio al confine
con il Molise.
Omar, con altri ragazzi africani ospiti del Sai di Caserta,
nei mesi scorsi, con l'assistenza dell'avvocato Elvira Rispoli,
ha denunciato all'autorità giudiziaria le condizioni in cui sono
stati tenuti (per mesi non hanno percepito il vitto e il pocket
money), e attualmente sulla vicenda sono aperte alla Procura di
Santa Maria Capua Vetere due indagini, che presto potrebbero
riunirsi in un unico fascicolo. Dopo il coraggio di denunciare -
da parte gli ospiti asiatici del Sai non ci sono state
lamentele né denunce - per i ragazzi africani è arrivata la
doccia fredda del trasferimento. (ANSA).