(ANSA) - NAPOLI, 14 APR - "La crisi ucraina viene da lontano.
La storia profonda ci mostra una territorialità frammentaria, una 'shatterzone', che ha di continuo lottato per la sua individualità, ma ha dovuto sempre fare i conti con i suoi vicini imperiali, si chiamassero Impero austro-ungarico o Russia zarista, Granducato Lituano-Polacco o Impero ottomano. Oggi l'Ucraina fa fronte all'aggressione della Russia di Putin. E tuttavia, il conflitto armato è solo una parte di una vera e propria guerra mondiale, combattuta con mezzi ibridi: militari, certo, ma anche politici, economici, giuridici. Una guerra reticolare e multiscalare, eterodiretta, orchestrata sulla base di interessi, di ragioni, di passioni, di pregiudizi". Così Angelo Turco, geografo, africanista, professore emerito nell'Università IULM di Milano (dove è stato prorettore vicario, presidente della Fondazione IULM, preside della Facoltà di Arti, Turismo e mercati) spiega alcuni dei contenuti del suo libro 'Geopolitica, informazione e comunicazione nella crisi russo-ucraina'-La guerra, la pace, l'analisi scientifica, i media' (Unicopli) per la collana Studi e ricerche sul territorio, del quale si discuterà mercoledì prossimo, 19 aprile (ore 18,30) a Telese Terme (Benevento).
Sullo sfondo, dietro gli attori primari Russia e Ucraina, vi sono, spiega Turco, "gli attori-chiave Cina e Usa, che competono duramente per l'egemonia planetaria". Ma sullo stesso sfondo, "si muove l'autorità morale di Papa Francesco, che dice no alla guerra: no e basta". Un libro "che vuol capire e far capire, a partire dalla genesi del conflitto, fino alle sue incongruenze che costano care ai popoli europei oltre che a quello ucraino.
Vuol capire e far capire, oltre i luoghi comuni dei media, le contraddizioni logiche e l'immensa retorica che ne dissimula le incrostazioni metafisiche, le piccole e grandi convenienze, la propaganda. In un'arena di conflitto dove molti soggetti si misurano e che ognuno scruta per vedere se può portarsi a casa qualcosa. Decostruiamo, qui, ricomponiamo, senza partiti presi. Dopotutto, non c'è libro peggiore di quello che ti sollecita ad essere d'accordo su tutto quel che dice, dalla prima all'ultima pagina. Anche quando pretende di dividere il mondo in 'buoni' e 'cattivi'". Angelo Turco ha insegnato in molte Università italiane e straniere. I suoi ultimi libri: Immaginari migratori (2018, con Laye Camara); Geografie pubbliche. Le ragioni del territorio in dieci itinerari social (2020); Epimedia. Informazione e comunicazione nello spazio pandemico (2021). È editorialista e commentatore politico di Juorno.it, Confronti e di altre testate giornalistiche. La presentazione si inserisce nel ciclo 'I Mercoledì Culturali' che si svolgono nella Fondazione Gerardino Romano. La conversazione con Angelo Turco sarà introdotta e moderata da Maria Teresa Imparato (presidente della Fondazione Gerardino Romano); dialogano con l'autore Armida Filippelli (assessore alla Formazione Professionale della Regione Campania) e Valeria Pinto (professore di Filosofia Teoretica nell'Università Federico Ii di Napoli).(ANSA).