(ANSA) - NAPOLI, 24 APR - E' di otto agenti penitenziari
intossicati il bilancio di un incendio appiccato da un detenuto
nel carcere di Poggioreale all'interno della propria cella. Lo
rende noto il vice segretario regionale del Sappe Campania
Marianna Argenio.
"Un detenuto algerino - spiega - ristretto nel padiglione
Livorno sinistro, pretendeva di essere ammesso al lavoro senza
tenere conto che c'è una graduatoria di riferimento. Nonostante
il personale di Polizia spiegasse tutto ciò, l'uomo - un
soggetto complicato, già resosi protagonista di eventi critici
in carcere, per il quale la Direzione del carcere aveva chiesto
il trasferimento in altra sede, negato però dal Provveditorato
di Napoli - si è recato nella sua cella dando fuoco alle
suppellettili. In brevissimo tempo le fiamme si sono propagate e
la sezione detentiva è stata invasa dal fumo. Solamente il
coraggioso e tempestivo intervento del personale di Polizia
Penitenziaria ha evitato un tragico epilogo. Ben otto poliziotti
sono rimasti intossicati e poi trasportati in ospedale, insieme
al detenuto anch'egli intossicato".
Il Sappe evidenzia come "senza la professionalità e l'alto
senso del dovere profuso da tutto il personale di Polizia
Penitenziaria, questi gravi eventi avrebbero di certo prodotto
conseguenze molto più destabilizzanti. Non passa giorno che non
si verificano aggressioni, incendi ed altri gravi eventi critici
nei confronti della Polizia Penitenziaria che presta servizio
nelle carceri per adulti e minori della Nazione", aggiunge il
segretario generale del Sappe Donato Capece.
"Siamo sconcertati - prosegue - dall'assenza di provvedimenti in
merito contro chi si rende responsabile di queste inaccettabili
violenze, determinando quasi un effetto emulazione per gli altri
ristretti violenti. Aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro
il personale, così come le risse ed i tentati suicidi, sono
purtroppo all'ordine del giorno". (ANSA).