(ANSA) - NAPOLI, 03 MAG - Nuove accuse per Marco Di Lauro,
figlio del boss Paolo di Lauro e fondatore dell'omonimo clan
napoletano di Secondigliano: i carabinieri del Nucleo
investigativo e la Direzione distrettuale antimafia di Napoli lo
ritengono il mandante di un omicidio maturato il 4 gennaio 2008
ai danni di Eugenio Nardi, un affiliato al clan Sacco-Bocchetti
alleato del clan degli scissionisti, quest'ultimi acerrimi
nemici dei Di Lauro.
Le misure cautelari notificate dai militari dell'arma
riguardano mandanti ed esecutori materiali di quell'omicidio, il
primo di camorra del 2008.
Oltre a "F4" (così era identificato sui libri paga del clan
Marco Di Lauro, catturato il 2 marzo 2019 dopo una lunga
latitanza) le misure cautelari (notificate tutte in carcere)
riguardano altri 4 affiliati: Nunzio Talotti, 44 anni; Raffaele
Musolino, 40 anni; Pasquale Spinelli, 46 anni e Gennaro
Vizzaccaro, 47 anni.
Il clan Sacco-Bocchetti era da poco alleato degli scissionisti
all'epoca dell'omicidio di Nardi che i Di Lauro ritenevano
responsabile del tentato omicidio di un loro affiliato.
Nardi venne assassinato mentre si trovava in auto, nella zona di
San Pietro a Patierno: i killer entrarono in azione in sella a
una moto con in testa caschi integrali. Si avvicinarono alla sua
vettura e il passeggero gli sparò prima un colpo di pistola alla
nuca e poi una raffica al torace. (ANSA).