(ANSA) - ROMA, 16 MAG - Il gip di Roma si è riservato di
decidere in merito all'archiviazione della indagine relativa
alla morte di Mario Paciolla, 33 anni, morto in Colombia nel
luglio del 2020. Il cooperante napoletano fu trovato impiccato,
nella sua abitazione a San Vicente del Caguàn dove si trovava
come collaboratore delle Nazioni Unite per un progetto di
pacificazione interna tra governo locale ed ex ribelli delle
Farc. I pm romani avevamo avviato un fascicolo per omicidio
contro ignoti ma le verifiche svolte in questi anni non hanno
portato ad elementi concreti su questa ipotesi. Per gli
inquirenti la strada più accreditata resta quella del gesto
volontario. Sull'archiviazione hanno presentato opposizione i
familiari del cooperante.
"Siamo soddisfatti di aver potuto elencare in un'aula di
giustizia tutti gli elementi anche scientifici a riprova del
fatto che secondo noi Mario è stato ucciso e che si tratta di un
omicidio camuffato da suicidio". Hanno affermato i genitori del
giovane, Anna Motta e Giuseppe Paciolla, assistiti dall'avvocato
Alessandra Ballerini, lasciando piazzale Clodio. "Si tratta di
tracce sulla scena del crimine, elementi che riguardano il
contesto lavorativo e messaggi dai quali emerge che Mario aveva
paura, aveva paura per la sua vita e voleva tornare in Italia
dalla sua famiglia al sicuro. Mario immaginava il suo futuro,
non c'erano segnali che facessero pensare al suicidio, era una
persona sana che teneva alla sua salute, voleva vivere, per sé e
per la sua famiglia", hanno aggiunto. (ANSA).