(ANSA) - NAPOLI, 26 MAG - È il cugino di Annalisa Durante,
vittima innocente della criminalità organizzata, colpita per
errore durante un agguato il 27 marzo 2004 a Napoli, il
pizzaiolo al quale un barista ha puntato la pistola durante una
lite per l'accaparramento dei clienti. Il fatto è avvenuto
intorno alle 12 di martedì scorso: secondo il racconto dei
testimoni e della stessa vittima, che si chiama Antonio Durante,
il barista 60enne Gennaro Peluso ha preso una pistola che aveva
nel suo negozio e l'ha puntata contro il pizzaiolo premendo
anche il grilletto. Per fortuna l'arma non ha sparato. Il gesto
ha provocato un 'fuggi fuggi' generale nella zona di Forcella,
particolarmente affollata a quell'ora.
A terra, la Polizia di Stato ha trovato un proiettile inesploso
calibro 7,65 e nel bar, durante una perquisizione, un sacchetto
contenente una bomboletta di olio per lubrificare armi, uno
strumento per pulirle e un hard disk. Tutto il materiale è stato
sequestrato.
Ieri, al termine dell'udienza di convalida dell'arresto per
l'accusa, formulata dalla Ps e dalla Procura, di tentato
omicidio aggravato dai motivi abietti e futili, il gip di Napoli
Marco Giordano ha convalidato la misura cautelare e disposto i
domiciliari per Peluso, difeso dall'avvocato Fabrizio De Maio.
L'indagato ha reso una versione dei fatti diversa, da quella
raccolta dalla Polizia di Stato, e ritenuta inattendibile dal
giudice.
Peluso ha riferito, in sostanza, di avere subìto l'aggressione
nel suo bar da parte di Durante e di un suo collaboratore, e di
essere stato costretto a metterli in fuga estraendo una pistola
giocattolo che teneva sotto il bancone.
L'indagato ha anche riferito di essersi poi allontanato in
sella a uno scooter e di avere deciso di gettare l'arma
giocattolo in un cassonetto prima di tornare indietro, dopo
avere visto dal suo cellulare, collegato con il sistema di
videosorveglianza del negozio, che sul posto era arrivata la
Polizia. Gli agenti, al termine degli accertamento lo hanno però
arrestato. Il suo racconto è apparso inverosimile al giudice e
ora determinante ora sarà l'analisi dei sistemi di
videosorveglianza per delineare nei minimi particolari la
vicenda. (ANSA).