(ANSA) - CASERTA, 26 MAG - In occasione della XXII Giornata
Nazionale del Sollievo, prevista per domenica 28 maggio,
l'Azienda Ospedaliera di "Sant'Anna e San Sebastiano" di Caserta
potenzia il settore della Terapia del Dolore migliorandolo anche
sul piano dell'accoglienza logistica con il trasferimento
dell'ambulatorio in locali ammodernati nell'edificio F. Il
settore della Terapia del Dolore, che rientra nell'Unità
operativa complessa di Anestesia e Rianimazione diretta da
Pasquale De Negri, svolge, nell'ambito della relativa Rete
ospedaliera regionale della Campania, un'attività
prevalentemente incentrata sulla valutazione e sul trattamento
del dolore cronico, oncologico e non oncologico.
La gestione del paziente affetto da dolore cronico è assicurata
in regime ambulatoriale, per le prestazioni di diagnosi e
terapia farmacologica, e in regime di ricovero, per le
prestazioni a carattere interventistico o mininvasivo, nel caso
in cui sia necessario eseguire interventi di terapia antalgica
maggiore. Le metodiche principalmente praticate nell'Azienda
Ospedaliera di Caserta sono la neuromodulazione elettrica, come
la radiofrequenza e la stimolazione midollare, o farmacologica,
come il posizionamento di pompe intratecali. Una particolare
attenzione è riservata al trattamento del dolore oncologico,
refrattario alle terapie convenzionali, con il ricorso a
tecniche mininvasive anche di tipo neurolesivo. "Il dolore
cronico -sottolinea - è disabilitante e debilitante. Le
manifestazioni più comuni sono rappresentate dal cosiddetto 'mal
di schiena', da cefalea, cervicalgia, fibromialgia, dolori
correlati a degenerazione osteoartrosica, neuropatie centrali e
periferiche, come la nevralgia trigeminale e la neuropatia
diabetica periferica. Si stima - aggiunge il professionista -
che in Campania siano 600mila le persone con dolore cronico che
riportano una sintomatologia dolorosa da moderata a grave, e
250mila quelle che sviluppano dolore oncologico localizzato o
diffuso. Trattando il dolore cronico e il dolore oncologico con
una terapia adeguata - evidenzia De Negri - consentiamo ai
pazienti di non soffrire o soffrire di meno, migliorando
significativamente la qualità della loro vita quotidiana".
(ANSA).