Come preannunciato ieri questa mattina il segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro ha consegnato al procuratore capo Francesco Cozzi e al procuratore aggiunto Francesco Pinto l'esposto della Fiom sul presunto utilizzo illegittimo della cassa-Covid da parte di Arcelor Mittal. "Ora le valutazioni spettano agli inquirenti ma per noi un'azienda che per ben due volte chiede alla Prefettura di ripartire anche in deroga ai codici Ateco perSoddisfare le domande dei clienti e dopo due settimane riapre una nuova cassa sta utilizzando in modo improprio soldi pubblici".
Per la Fiom l'obiettivo di Mittal è "risparmiare perché la cassa Covid consente all'azienda di spendere meno rispetto a una cassa ordinaria e di non incappare in eventuali verifiche da parte dell'Inps come avviene nelle richieste di cassa ordinaria". Per questo l'esposto sarà ora inviato in copia, con una lettera di accompagnamento, anche a Inps e Ispettorato del lavoro. Contestualmente tramite il supporto dei sindacati, i lavoratori genovesi che hanno ricevuto le lettere di cassa integrazione le stanno contestando all'azienda: "In ciascuna contestazione - spiega ancora Bruno Manganaro - il lavoratore rileva il fatto di essere stato messo in cassa integrazione senza una legge che lo consenta visto che il decreto rilancio non è ancora stato pubblicato in Gazzetta e si dice pronto a rientrare al lavoro".