Dopo un lungo e articolato
dibattito in aula, con interventi di consiglieri di opposizione
e maggioranza, il Consiglio regionale delle Marche ha dato il
via libera in serata, a maggioranza, all'Assestamento del
Bilancio 2024-2026. Con 21 voti a favore e sette contrari,
l'Assemblea ha approvato la proposta di legge a iniziativa della
Giunta: nel complesso la manovra di assestamento, si legge nella
relazione, prevede variazioni allo stato di previsione
dell'entrata per circa 93,2 milioni di euro, di cui circa 15
milioni nel 2024, circa 28,2 milioni nel 2025 e poco meno di 50
milioni di euro nel 2026. Tra le principali voci finanziate
dall'assestamento, il trasporto pubblico locale, il diritto allo
studio, le infrastrutture, personale sanitario, cofinanziamento
di fondi europei.
Il Consiglio ha respinto tutti gli emendamenti e gli ordini
del giorno presentati dall'opposizione: tra questi la proposta
del consigliere del Partito Democratico Romano Carancini di
redistribuire circa 1,3 milioni di euro ai Comuni; e l'istanza
di un altro consigliere dem Fabrizio Cesetti, di sopprimere un
emendamento che , toglie l'obbligo per tutti i componenti degli
organi di garanzia di rendere pubblica la propria situazione
tributaria patrimoniale.
Le relatrici della proposta di legge sono state le
consigliere Jessica Marcozzi (Forza Italia), per la maggioranza,
e Marta Ruggeri (Movimento 5 stelle ). Il documento contabile,
che consente di adeguare il bilancio di previsione alle
risultanze del rendiconto, ridetermina i residui attivi in euro
1.722.507.581,46 e quelli passivi in euro 1.319.445.819,51. La
giacenza di cassa è stabilita nell'importo di 588.984.484,55
euro. Il risultato di amministrazione per il 2023, parificato
dalla Corte dei Conti, è pari a euro 797.096.204,42 euro.
L'Assestamento viene bocciato dalle opposizioni: Il Gruppo
Pd, guidato da Anna Casini, parla di "scelte opache e in
contrasto con l'interesse generale dei marchigiani". Nel mirino
del M5s, con la capogruppo Marta Ruggeri, in particolare "i
fondi speciali formalmente destinati al finanziamento di nuovi
provvedimenti legislativi, utilizzati quasi interamente per i
soliti contributi elargiti dai consiglieri di maggioranza nei
collegi elettorali di riferimento".
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