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Sanremo 2021, duetti e cover nella terza serata. L'omaggio dei Negramaro a Lucio Dalla

Mihajlovic e Ibrahimovic cantano Io vagabondo con Fiorello e Amadeus

delle inviate Angela Majoli e Claudia Fascia. Foto di Ettore Ferrari SANREMO

"Perché Sanremo è Sanremo": Amadeus e Fiorello aprono la serata delle cover del Festival canticchiando la sigla tormentone e dedicando un omaggio "a due grandi maestri, Pippo Caruso e Pippo Baudo". Poi il microfono passa ai Negramaro per il ricordo di Lucio Dalla: 4 marzo 1943, il brano che Dalla presentò proprio a Sanremo 50 anni fa e giorno della sua nascita, nell'inedita versione della band, riprendendo l'originale non censurato, con l'accompagnamento dell'orchestra. Giuliano Sangiorgi ha indossato anche gli iconici occhiali rotondi tanto amati dal cantautore bolognese e sul finale lo ha ricordato riproponendo la sua mimica inconfondibile.

Questa la top ten dei 26 Big in gara, al termine della terza serata. 1) ERMAL META - Un milione di cose da dirti 2) ANNALISA - Dieci 3) WILLIE PEYOTE - Mai dire mai (la locura) 4) ARISA - Potevi fare di più 5) IRAMA - La genesi del tuo colore 6) Lo STATO SOCIALE - Combat Pop 7) MALIKA AYANE - Ti piaci così 8) EXTRALISCIO con Davide Toffolo - Bianca Luce Nera 9) ORIETTA BERTI - Quando ti sei innamorato 10) MANESKIN - Zitti e buoni.

LA SERATA

"Buon compleanno, Lucio", ha poi aggiunto Amadeus. Prima di intonare l'altro omaggio alla canzone d'autore del passato, Meraviglioso di Domenico Modugno, Sangiorgi si è dedicato a un monologo. "C'è un momento esatto in cui le parole, quelle da sole, non bastano a dire, per davvero, tutto quello che pensiamo e sentiamo. Che poi, tutto quello che pensiamo non ci starebbe memmeno in un oceano... Si sa, mica lo puoi bloccare, non lo puoi recintare! Il pensiero, come l'oceano, non lo puoi confinare... e "chi pensa è muto come un pesce anzi è un pesce e come pesce non lo puoi bloccare", nemmeno quello… E allora in questo mare così grande, così maestoso e continuamente in tempesta, ma pur sempre troppo piccolo per contenere il pensiero tutto, c'è un posto che galleggia leggero, leggerissimo sulle nostre vite, un'isola felice, che riesce a farlo, e lì, pensieri e parole nuotano liberi, vanno giù in profondità, negli abissi più remoti a scandagliare con il loro radar fondali mai attraversati prima, per poi risalire, carichi di tanti altri colori e tante altre vite… tutte quelle vite che ci appartengono, che sogniamo, che fuggiamo e poi ancora via, nel "mare aperto e poi giù, il deserto e poi ancora in alto, con un grande salto...". Atterriamo su quest'isola… E solo grazie a quest'isola, restiamo "anime salve, in terra e in mare" capaci di dire ogni giorno "che grande questo tempo, che bella compagnia!" e lo si fa cantando... Si chiama "canzone" questo posto ed è un posto meraviglioso, in cui perfino il tuo dolore, potrà guarire poi "meraviglioso"!". 

Ecco i duetti - LE FOTO

Direttamente dalle passerelle parigine, arriva all'Ariston Vittoria Ceretti: "E' un'emozione pazzesca, quando sfiliamo non possiamo guardarci intorno, invece è molto più emozionante, stupendo", dice la super top model bresciana, a 22 anni tra le più richieste al mondo, bellezza eterea, abito nero bordato di ruche e gran fiocco rosa sul fianco. E manda un bacio a mamma Francesca: "Le ho proibito di scrivermi negli ultimi tre giorni. Da quando hanno saputo che venivo a Sanremo mi scrivono parenti di cui non ho neanche i numeri salvati".

"Sono affranto, tu non lo sai Amadeus perché non leggi, non vai sui siti: mi ero limitato a fare due battutine su Zingaretti... E tu Nicola che fai? Ti dimetti? Si può essere così suscettibili per due battutine? Ha detto 'mi dimetto, mi vergogno, qui si parla solo di poltrone'. Ma che altro posso fare io? Adesso mi sento in colpa per gli amici del Pd". Fiorello dedica una delle sue incursioni alle dimissioni del segretario dem, che aveva citato nella prima puntata nel monologo con le poltrone vuote. Poi azzarda una previsione politica: "Secondo me succede questo: Franceschini diventa segretario. Ora, Zingaretti, posso darti un consiglio? Le opzioni sono due, o si candida a sindaco di Roma o va a fare l'opinionista dalla D'Urso. Questa non è satira politica, è realtà".

Effetto pesce per Fasma, nel duetto con Nesli. Il microfono non funziona e lui canta a vuoto. Dopo alcuni secondi Amadeus entra a interrompere l'esecuzione per farla ripetere. Poco prima qualche problema tecnico anche per Noemi e Neffa, che ha condizionato anche la loro esibizione.

E' Amadeus a rubare la gag a Fiorello e a giocare con le telefonate a sorpresa sul palco dell'Ariston. Il messaggio è di Vasco Rossi: "Vi abbraccio forte, in bocca al lupo, c'avete un bel da fare, vi sono vicino", dice il Blasco al quale Fiorello aveva dedicato ieri la canzone-parodia 'Gli scavi sopra', annunciandola come un inedito del rocker.

"Io non sono la sclerosi multipla, sono Antonella Ferrari": lo dice con forza sul palco dell'Ariston l'attrice, testimonial dell'Aism, che racconta il suo calvario tra mille analisi e cartelle cliniche fino alla diagnosi che è un momento di liberazione: "Da oggi dice - potrò ricominciare a camminare in mezzo alla gente senza timore, da oggi potrò smette di avere paura della paura, sarò semplicemente io, in cammino, luminosa anche quando sarà buio". Poi ringrazia Amadeus: "Sognavo fin da piccola di essere qui. E poi è ossigeno puro per me che da un anno sono ferma senza lavorare". A introdurre la performance dell'attrice, una riflessione di Amadeus sui teatri chiusi: "Facciamo un gran tifo per il teatro, è uno straordinario racconto della vita".

Zlatan Ibrahimovic, presenza fissa al festival di Sanremo, entra in scena solo alle 23 passate. Causa incidente in autostrada da Milano e arrivo rocambolesco. "Dopo tre ore fermi in macchina, ho chiesto all'autista di farmi scendere. Ho fermato un motociclista e gli ho chiesto di portarmi a Sanremo - racconta lo stesso Ibra -. Meno male era un milanista". Avventura alla Steven Seagal "per salvare mio festival non tuo", dice rivolgendosi ad Amadeus, prima di ammonirlo sulla quarta regola: "dovevate venire tutti da me ieri perché se Zlatan non va a festival, festival va a Zlatan". "Orchestra in corridoio, artisti in sala, tu in cucina che prepari caffè. E Achille Lauro in garage che controlla le macchine, così ladri non entrano e non rubano perché hanno paura". 

Si sono 'conosciuti' con una testata nel 2005 - Sinisa era nell'Inter, Ibra nella Juve - poi sono diventati grandi amici nella stagione giocata insieme all'Inter nella stagione successiva. Mihajlovic e Ibrahimovic sono insieme stasera sul palco dell'Ariston. Raccontano le rivalità, le invidie reciproche e la battaglia dell'allenatore del Bologna contro la leucemia. "Quando l'ho saputo non avevo la forza di chiamarlo - racconta Ibrahimovic - e non riuscivo a parlare, era lui che dava forza a me dicendo: è un piccolo momento che passa, ma tutto andrà bene". E Mihajlovic confessa di averlo 'corteggiato' per portarlo al Bologna. Finisce in musica, con il quartetto sulle note di 'Io vagabondo' dei Nomadi con Amadeus e Fiorello che ribattezza subito il gruppo 'gli Abbadeus'.

 

Amadeus taglia i baffetti in diretta a Fiorello, che in apertura di serata si era lamentato di essere stato paragonato a Massimo D'Alema: "D'Alema ciao, ora assomiglio di nuovo a George Clooney", chiosa lo showman.

La campagna "I diritti sono uno spettacolo" arriva sul palco dell'Ariston. Alcuni degli artisti in gara hanno portato sul palco i simboli (un play e un pause) della campagna che vuole tenere alta l'attenzione su uno dei settori più penalizzati dagli effetti della pandemia.

Poi Ibra palleggia con Donato Grande, atleta di powerchair football, il calcio in carrozzina. L'appello di Amadeus è per il rispetto delle esigenze dei disabili: "E' troppo facile pensare che è colpa delle istituzioni, siamo tutti responsabili".

Monica Guerritore è Penelope sul palco dell'Ariston, "sono una donna senza voce, nessuno mi ascolta", per accompagnare il quadro di Achille Lauro sulle note dell'omonimo brano dell'artista che lo interpreta con Emma. Truccato come una statua greca, la tunica dorata, circondato da colonne, Lauro rappresenta "il pop: sono presente, passato, tutti, nessuno, l'universale condannato a una lettura disattenta e superficiale, divento banale, mi riducono a un'idea, ma ero molto di più. Il pregiudizio è benedizione, il giudizio è condanna, Dio benedica gli incompresi". Guerritore ricorda che l'Ariston appartiene agli attori: "Spero di tornare prestissimo, con colleghi, tecnici, maestranze. Il 27 - sorride - ricominciamo".

Il dolore dei teatri chiusi per la pandemia arriva all'Ariston con la performance dello Stato Sociale, che ha scelto di interpretare 'Non è per sempre' degli Afterhours. Sul palco Emanuela Fanelli e Francesco Pannofino elencano i nomi di sale di tutta Italia chiuse per sempre o in attesa di riaprire, "con migliaia di live fermi e 10 mila persone che non lavorano più da un anno, ma non sarà per sempre". Standing ovation dell'orchestra.

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