Non solo "avvicinare
sensibilmente ai territori ed alle persone l'erogazione delle
prestazioni socio-sanitarie che non necessitino di percorsi di
cura ospedalieri, soprattutto mediante una riorganizzazione
complessiva della medicina territoriale coordinata in un sistema
di rete regionale interconnessa tra tutte le aziende sanitarie",
ma anche "garantire la gestione omogenea di rete e di sistema
delle aziende del Servizio Sanitario Regionale, sia in relazione
al perseguimento dell'uni-forme erogazione nel territorio
regionale dell'assistenza territoriale, sia in relazione alla
riorganizzazione della rete ospedaliera preservando le strutture
utili alla produzione di servizi nei territori". Sono questi
alcuni dei propositi della nuova riorganizzazione sanitaria in
Sardegna nella bozza circolata in queste ore dopo l'approvazione
da parte della giunta regionale del disegno di legge che avvia
l'iter per il commissariamento delle Asl, Aou e Arnas Brotzu.
Altri punti riguardano l'assistenza territoriale e l'utilizzo
delle nuova tecnologiche come la telemedicina. Poi ci sono i
nuovi compiti dell'Ares che andrà a svolgere il ruolo di
"centrale di committenza sanità, per l'acquisizione di forniture
e servizi per conto delle aziende sanitarie e ospedaliere della
Sardegna" avvalendosi anche della Centrale regionale di
committenza regionale. Anche se tutte le aziende potranno
procedere "direttamente e autonomamente" all'acquisizione di
forniture e servizi sulla base di alcuni limiti. L'Ares inoltre
dovrà operare "secondo le direttive dell'assessorato"
competente.
Per quanto riguarda i commissariamenti delle 8 Asl due Aou e
l'Arnas Brotzu la bozza del disegno di legge prevede che i
commissari straordinari, che resteranno in carica per sei mesi
(senza prevedere una proroga) entro 90 giorni dal loro
insediamento, presentino "un piano di riorganizzazione e
riqualificazione dei servizi sanitari e amministrativi".
Todde, 'iniziato un percorso di cambiamento per la sanità sarda'
"Il disegno di legge che commissaria le Asl non deve essere interpretato come la panacea di tutti i mali. I problemi della sanità sono tanti e sono antichi. Chiaramente è importante dare un segnale forte relativamente al fatto che la situazione sta cambiando". Lo ha detto la presidente della Regione Alessandra Todde, dopo l'incontro con Cgil, Cisl e Uil sul provvedimento approvato oggi in giunta. "La situazione cambierà con dei segnali concreti che potranno vedere le persone. Ovviamente avere una visione d'insieme è fondamentale - ha spiegato ancora - La cosa importante è capire che, anche nel contesto del territorio, le cose devono cambiare: non è possibile avere bilanci che non vengono approvati, non è possibile non avere una programmazione e soprattutto non è possibile che un cittadino non venga curato come avviene oggi". "Quindi è importante che questo percorso sia iniziato - ha concluso la governatrice - sarà un percorso partecipato ovviamente all'interno del Consiglio regionale, arriverà in Commissione, verrà affrontato in un contesto complessivo e ci sarà il contributo di tutti. Però bisogna capire che i cittadini hanno necessità di risposte. Oggi veramente abbiamo dato il segnale che questo percorso è iniziato".
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